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sabato, Aprile 27, 2024
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Preoccupa la nuova epidemia da streptococco carnivoro, primi casi in Giappone

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Moltiplicati i casi di Streptococco carnivoro, arriva l’allarme dal Giappone, ma anche in Italia si registra un aumento di casi.

Preoccupante la situazione in Giappone

In Giappone cresce l’allarme per la sindrome da shock tossico streptococcico (Stss), un’infezione batterica da streptococco A rara, ma molto grave, che può causare necrosi dei tessuti e per questo viene definita ‘malattia carnivora’ o del ‘batterio carnivoro. Il governo metropolitano di Tokyo ha diffuso un alert in seguito a un aumento significativo dei casi di Stss: secondo gli ultimi dati, nel 2024 hanno già superato la metà del totale registrato l’anno scorso. Nella sola capitale se ne contavano 88 al 17 marzo, mentre a livello nazionale 517 secondo quanto riporta ‘The Japan Times’. Nel 2023 il tasso di mortalità da Stss è stato pari al 30% circa, ricorda il governo metropolitano di Tokyo. L’anno scorso sono stati 141 i casi in città, con 42 decessi.

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I sintomi dello streptococco carnivoro

I principali sintomi di questa particolare infezione sono febbre alta, abbassamento della pressione arteriosa, tachicardia e tachipnea. Nei casi più gravi si arriva allo scompenso e al collasso degli organi interni e, quindi, alla morte. I primi segnali che sia in atto un’infezione nel corpo sono rappresentate da eruzioni cutanee più o meno estese, che se non prese in tempo possono portare alla necrosi dei tessuti coinvolti. È da questa particolare sintomatologia che l’infezione in oggetto prende il nome di “malattia carnivora“.

Le cause

A causare l’infezione sono le tossine prodotte dagli streptococchi del gruppo A, capaci di diffondersi nei tessuti e nel flusso sanguigno, diffondendosi con rapidità in tutto il corpo. Per questa ragione è fondamentale procedere con una rapida diagnosi quando sovviene il dubbio di essere stati infettati. Si procede da prima con gli esami del sangue per ricercare le possibili tracce dell’infezione e poi a quello degli organi interni, per verificarne lo stato di salute. L’età avanzata, le ferite aperte e il diabete aumentano la possibilità di contrarre la malattia.

La cura

Nel caso in cui venisse accertata l’infezione dallo streptococco di tipo A, il ricovero è fondamentale per il recupero del paziente. La somministrazione di antibiotici dev’essere il più rapida possibile e in molti casi si rendono necessari interventi chirurgici per eliminare i tessuti necrotizzati e impedire, in questo modo, il proliferare di infezioni. E nemmeno così c’è la certezza di sopravvivenza per il paziente. Circa 3 pazienti su 10 non superano la malattia.

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