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PARCO GUERRA, SGOMBERI PER 71 FAMIGLIE. ULTIMATUM IL 20 FEBBRAIO

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Ricomincia con una nuova notifica di sgombero il calvario delle 71 famiglie del «Parco Guerra» di via Signorelli che da ottobre contavano sulla proroga a tempo indeterminato per far valere le loro ragioni di acquirenti in buona fede. Ieri mattina, invece, la polizia municipale ha consegnato loro l’avviso di sgombero fissato per il 20 febbraio. C’è tanta amarezza tra i condomini che da giugno combattono, a suon di carte da bollo e manifestazioni di protesta, una dura battaglia per dimostrare il loro diritto ad abitare negli appartamenti sequestrati per «lottizzazione abusiva e truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico», nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza denominata «dirty house», che il mese scorso ha portato al sequestro preventivo di altri 50 appartamenti e altrettanti box in via San Vito. Sempre nell’ambito della stessa inchiesta, nel 2006 sono stati sgomberati altri dieci appartamenti in un altro condominio sempre nell’ambito della stessa inchiesta. A distanza di due mesi dallo sgombero di quattro famiglie, ieri mattina i vigili urbani hanno notificato la sospensione del provvedimento di proroga anche alle famiglie in possesso del contratto di compravendita della casa. Secondo il loro legale, che lunedì incontrerà i magistrati, la sospensione arriva dopo la bocciatura del riesame. «Il Tribunale ha confermato l’ordinanza del Gip – dice l’avvocato Francesco Migliarotti – e quindi è stata revocata la proroga». Ma i condomini continuano a lottare. «Non è stato ancora dimostrato che le concessioni sono illegittime – dicono – Il processo è ancora in corso, ma a noi ci tolgono preventivamente le case». Annunciano altre manifestazioni e poi insistono. «Non abbiamo scelta, questa è una disgrazia anche economica – dice Carolina Lambitelli – Stiamo ancora pagando il mutuo e ora dovremmo pure pagare il fitto di una casa in attesa che finisca il processo. Ma come facciamo?». «Questa situazione è assurda, speravamo di essere salvi – dice Raffaele Volpe – Noi le case le abbiamo pagate fior di quattrini tutti quanti». Una vera odissea per le famiglie che nel 2005 credevano di aver acquistato la casa della vecchiaia e adesso si ritrovano a vivere con l’incubo di finire in mezzo ad una strada. «Ci trattano come se fossimo occupanti abusivi – aggiunge Massimo Rocco – Le case ci sono costate anni e anni di duro sacrificio». «Non vogliamo essere costretti a dover urlare per far sentire le nostre ragioni – dice Giuseppina Salzano – Si deve dimostrare la nostra buona fede, noi abbiamo acquistato le case sapendo che c’erano tutte le carte in regola».

TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 5 GENNAIO 2008

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