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sabato, Aprile 20, 2024
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CHIUDE LA CASA DEI DIRITTI DI PIAZZA GRAMSCI. IN TRENTA SENZA LAVORO

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Una settimana fa la sentenza: il piano di zona non è stato approvato per il mancato svolgimento del Consiglio comunale. Nell’assise, fissata per il 31 dicembre appena trascorso, si sarebbe dovuto discutere dell’approvazione del Piano di Zona e dei finanziamenti da ottenere con la legge regionale 328 a favore di diversamente abili, meno abbienti, anziani. Con la mancata approvazione è caduto un vero e proprio “sistema”. Trenta ragazze che fino a ieri lavoravano presso la “Casa dei diritti” di piazza Gramsci si sono ritrovate in strada, senza più lavoro. Ventiquattro giovani laureate e circa dieci diplomate sono alla ricerca di una soluzione lavorativa altra. Intanto a ricevere danni da questa incresciosa situazione anche i destinatari del servizio in questione. Anziani, diversamente abili, cittadini meno abbienti, non saranno più assistiti come accadeva fino alla mancata approvazione del piano di zona che, è bene ricordarlo, attende una convalida dal mese di novembre. Intanto la Casa dei diritti resta “abitata” dai sei dipendenti comunali che lavorano per cercare di definire una nuova soluzione contrattuale per le trenta ragazze “liquidate”. In base alla nuova finanziaria, infatti, tre anni di lavoro continuati dovrebbero garantire la possibilità di continuazione del lavoro in questione. Sempre che si riesca a trovare la soluzione adeguata. Nel frattempo i contribuenti continueranno a pagare il lauto affitto della casa in questione e che, secondo i bene informati, ammonta a circa 7mila e cinquecento euro mensili.
Qualora le ragazze non venissero assunte a cadere, con l’apparato della “Casa dei Diritti”, sarebbe l’intero organismo delle politiche sociali del Comune di Giugliano.
Comune che, con i mancati consigli e la conseguente mancata approvazione del piano di zona, ha costretto i destinatari dei servizi sociali a rinunciare ai finanziamenti della 328 ammontanti a circa quattro milioni e mezzo di euro. Cifra non da poco che, di sicuro, avrebbe permesso di attivare nuovi e più adeguati servizi per i cittadini affiliati all’ufficio giuglianese.
Ad offrire una possibile soluzione è l’ex assessore Andrea Morniroli che ha profilato al sindaco Francesco Taglialatela la possibilità di “approvare il piano di zona come giunta, per non perdere i finanziamenti e poi demandarlo al consiglio comunale con la dovuta scadenza d’approvazione di cinquanta giorni”. Espediente che si sarebbe potuto evitare se, sindaco e consiglieri, avessero pensato anche alle fasce deboli della cittadinanza quando, nelle sere dei trascorsi mesi di novembre e dicembre, decidevano di non presenziare ai consigli comunali. Ora si attenderanno nuovi risvolti. Per quanto ad aggravare la già pesante situazione sono sopraggiunte le dimissioni del dirigente Grillo.
Intanto ragazze e cittadini affiliati al servizio sociale attendono che siano note, a loro ed agli altri, le proprie sorti.

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