10.8 C
Napoli
sabato, Aprile 20, 2024
PUBBLICITÀ

TERRA DEI FUOCHI, LA MORTALITÀ PER TUMORE PIÙ ALTA DELLA MEDIA CAMPANA

PUBBLICITÀ

La presenza di discariche illegali ha gia’ portato al peggioramento della situazione sanitaria nelle province di Napoli e Caserta, che in alcuni casi arriva ad un aumento della mortalita’ del 9% per gli uomini e del 12% per le donne nelle zone piu’ a rischio. Lo ha rilevato una indagine epidemiologica coordinata dall’Istituto Superiore di Sanita’ presentata lo scorso aprile. ”Questo studio e’ stato pensato per misurare l’impatto sanitario di 20 anni di smaltimenti illegali di rifiuti anche pericolosi – spiega Pietro Comba, epidemiologo ambientale dell’Istituto Superiore di Sanita’ – non c’e’ pero’ ancora nessuna correlazione dimostrata scientificamente tra il problema di questi giorni, cioe’ la mancata raccolta dei rifiuti e un aumento delle patologie”. Lo studio ha diviso i comuni del territorio delle due province in cinque fasce di rischio:. In quella piu’ alta, che comprende otto comuni (Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castel Volturno, Giugliano, Marcianise e Villa Literno) si sono avuti gli aumenti maggiori:”C’e’ una larga sovrapposizione – si legge nel rapporto finale – tra l’area a maggior rischio per morti neoplastiche e quella maggiormente interessata dallo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi”. Questi i dati principali emersi dallo studio.



Mortalità. Nei comuni con maggior pressione ambientale la mortalita’ e’ maggiore del 9% per gli uomini e del 12% nelle donne rispetto a quelli con la pressione piu’ bassa.La mortalita’ cresce del 2% dal gruppo a piu’ basso rischio a quello piu’ alto. Tumori: un rischio maggiore di mortalita’ in questi comuni si e’ registrato anche per tutti i tumori (1% in entrambi i sessi), e per tumore polmonare (2%) e gastrico (5%) negli uomini. C’e’ un aumento anche per i tumori del fegato (4% uomini e 7% donne). Malformazioni: al crescere della pressione ambientale cresce il rischio di malformazioni del sistema nervoso centrale, che nel peggiore dei casi e’ dell’84% in piu’. Per le malformazioni dell’apparato urogenitale invece l’aumento e’ dell’83% nei comuni piu’ a rischio rispetto a quelli di riferimento. ”Per quanto riguarda la mancata raccolta dei rifiuti ci sono ovvi motivi di igiene a dimostrazione della pericolosita’ per l’uomo – sottolinea Comba – ma ancora non ci sono elementi per sostenere una correlazione diretta tra, ad esempio, diossina e patologie nel caso specifico. E’ quello che cercheremo di fare con lo studio epidemiologico che parte adesso”.

PUBBLICITÀ



La mappa dei siti inquinati. L’ordinanza per l’emergenza rifiuti in Campania risale al febbraio del ’94. L’emergenza rifiuti viene affidata al prefetto di Napoli, quale commissario di governo. Nel complesso, riferisce il sito della provincia di Napoli, la successione nella realizzazione delle discariche realizzate dal prefetto di Napoli ed affidate alla gestione dei consorzi dei comuni e’ la seguente: 1. Schiavi – Giugliano (Napoli); 2. Pirucchi – Palma Campania (Napoli); 3. Schiava – Tufino (Napoli); 4. Masseria del pozzo – Giugliano (Napoli); 5. Paenzano – Tufino (Napoli); 6. Ampliamento di Masseria del pozzo – Giugliano (Napoli); 7. Sette Cainate – Giugliano (Napoli); 8. Cava Riconta – Villaricca (Napoli). Secondo Legambiente Campania, a queste discariche vanno poi aggiunte quelle di: 1. Parapoti, Montecorvino Pugliano (Salerno); 2. Montesarchio (Benevento). Le ultime, attivate nel 2007 sono: 1. Lo Uttaro (Caserta) esaurita; 2. Serre (Salerno), l’unica ancora in funzione fino ad esaurimento, da 700.000 metri cubi. Gli impianti nati per produrre combustibile da rifiuti (Cdr) in Campania sono sette e oggi declassati a ‘tritovagliatori”, perche’ ricevendo rifiuti non differenziati non fornivano materiale adatto all’incenerimento. Sei, secondo quanto riferisce Legambiente Campania, non sono utilizzabili perche’ congestionati dai rifiuti: 1. Caivano (Napoli); 2. Avellino; 3. Santa Maria Capua Vetere (Caserta); 4. Giugliano (Napoli); 5. Casalduni (Benevento); 6. Battipaglia (Salerno). L’impianto di Tufino (Salerno), risulta invece chiuso.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Sorpresa all’Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia: “Problemi fisici”

Sorpresa all'Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia e lo annuncia sui social. "GRAZIE A TUTTI PER IL SUPPORTO❤️ PURTROPPO PER...

Nella stessa categoria