«La maggioranza mi sembra più preoccupata a garantire la propria sopravvivenza, a non crearsi dei nemici piuttosto che a fare concretamente qualcosa per il nostro paese». Parola di Ilaria Romano (Pd), consigliere comunale dell’opposizione a Qualiano. «Se fossi stata eletta sindaco – continua – la mia sarebbe stata un’amministrazione molto decisa, senza tutti quei compromessi intrinseci ad un certo modo di fare politica» è la sua confessione.
Alle ultime amministrative hai avuto 1.741 voti, una dote non trascurabile per una ragazza di vent’anni come te. Come hai vissuto la responsabilità di essere la candidata a sindaco più giovane d’Italia?
Con molta naturalezza, accompagnata dalla passione per la politica che mi contraddistingue fin dall’adolescenza. Forse mi ha un po’ disorientato il boom mediatico che si è creato intorno a me; prima delle elezioni mi hanno intervistato importanti quotidiani come il Mattino e il Corriere della Sera e anche riviste di costume come Oggi.
Al di là del tuo discreto risultato personale, non credi che il Pd sia poco radicato a Qualiano? Addirittura la Sinistra Arcobaleno non si è presentata alle ultime elezioni, non c’è un problema globale che riguarda il centrosinistra qualianese?
Devo dire che, prima dell’era-Schiano, almeno una “parvenza” di sinistra è sempre stata presente nel nostro territorio. Poi secondo me hanno giocato molto nella nostra crescente marginalizzazione fattori come l’avversione, quasi naturale in certi contesti, per la sinistra vista qualunquisticamente come un “calderone” di comunisti e quel mix di clientelismo e demagogia che ha premiato nelle varie tornate elettorali la destra locale, molto brava a promettere mari e monti. Sono emblematiche in tal senso le due elezioni, quasi trionfali, di Schiano, dopo due amministrazioni sostanzialmente fallimentari.
Vi alleerete con l’Udc per fare fronte comune in Consiglio contro la maggioranza o valuterete il da farsi caso per caso? E come vi comporterete con Rifondazione?
Con Rifondazione c’è già un’ottima intesa a livello giovanile, come dimostrano le iniziative comuni a favore della biblioteca comunale e della cultura in genere. Con l’Udc invece stiamo mettendo in atto un’opposizione costruttiva e di grande responsabilità, basti pensare al fatto che Palma è stato eletto presidente del Consiglio anche coi nostri voti. Del resto, devo aggiungere in modo forse brutale: “Cos’altro c’è da distruggere?”; la situazione è talmente delicata, tra l’emergenza rifiuti, un debito comunale che ammonta a 27 milioni di euro e il problema della privatizzazione del servizio idrico, peraltro eredità di Galdiero, che da politici ma prima di tutto da qualianesi bisogna per forza di cose cooperare.
Come valuti la riapertura di Taverna del Re? In generale, condividi le varie proteste popolari in difesa del territorio?
Per me la protesta popolare è sacra, ovviamente purchè non degeneri in forme violente. Se la riapertura di una qualsiasi discarica fosse un fatto temporaneo, in vista della programmazione di una politica ecologica seria, fatta di termovalorizzatori di ultima generazione e raccolta differenziata porta a porta, allora si potrebbe anche “tacere” ma la gente, dopo tante promesse a vuoto, non si fida e va in piazza a manifestare. Comunque sto apprezzando, se non altro, l’impegno del sindaco Onofaro e dell’assessore all’Ambiente Zara sulla questione rifiuti e in particolare sul caso Taverna del Re anche se dovrebbero battere ancora di più sul tasto dell’informazione e della sensibilizzazione dei cittadini.
In cosa ritieni insoddisfacente il bilancio recentemente approvato?
Il mio giudizio sul bilancio di previsione 2008 è del tutto negativo. Alcune voci sono incomplete, altre addirittura fasulle. E’ un bilancio senz’anima, come ha onestamente riconosciuto anche Schiano nell’ultimo Consiglio, che è stato redatto dal commissario prefettizio e a cui non è stata apportata alcuna migliorìa. Vi sono previsti un ulteriore aumento della tariffa sulla spazzatura e la drastica riduzione delle spese per le politiche sociali. Non è stato inoltre pianificato alcuno stanziamento per finanziare i lavori di rifacimento della biblioteca e soprattutto delle strutture dei vari asili-nido del paese. Anche su un eventuale risanamento la vedo dura, visto che molti dei crediti non ancora riscossi dal Comune tra due anni saranno prescritti e manca un serio piano di contrasto dell’evasione fiscale. Per come stanno le cose, saranno bravi gli attuali amministratori se non faranno ulteriormente lievitare i residui passivi.
Quali sono le tue previsioni per l’immediato futuro? Un tuo giudizio sugli equilibri interni della maggioranza.
Io, lo dico sinceramente e nell’interesse di Qualiano, mi auguro che l’amministrazione Onofaro resti in carica per tutti i cinque anni del mandato perchè un’altra crisi di governo, dopo la fine dell’esperienza Galdiero, sarebbe deleteria. Vedo però molta divisione all’interno dello schieramento di maggioranza; ne è prova la lentezza, secondo me dovuta ai tanti contrasti, con cui sta lavorando quest’esecutivo. Come ho già detto, riconosco l’impegno e la buona volontà del centrodestra ma una Qualiano più vivibile e più efficiente mi sembra a tutt’oggi un miraggio. Da parte nostra, del centrosinistra, dovremo essere più convinti nel saperci presentare alla cittadinanza come alternativa credibile di governo; già comunque la mia elezione a consigliere rappresenta una vittoria per il Pd e un’ottima base per il futuro.
