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domenica, Giugno 16, 2024
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Calvizzano, sequestrate due case di riposo per anziani

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LE STRUTTURE SIGILLATE DAI NAS ERANO SPROVVISTE DI ALCUNE AUTORIZZAZIONI
CALVIZZANO – Anziani ospitati in una casa di riposo irregolare. I titolari, infatti, operavano assistenza geriatrica e anche neurologia a circa 60 vecchietti senza essere in possesso dei necessari requisiti di legge. Per tale motivo il gruppo Nas dei carabinieri ha sequestrato due case di cura a Calvizzano, denunciando penalmente il responsabile dell’unica società che le gestiva. I sigilli alle due strutture sanitarie, dai suggestivi nomi «Villa del Sole» e «Raggio di Sole», sono stati apposti dai Nas, che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli.
Il decreto di sequestro è stato emesso poichè le due case di riposo erano prive – circostanza verificata dai militari dopo sopralluoghi e verifiche – dei requisiti tecnico-strutturali-organizzativi e di personale medico e infermieristico da destinare all’assistenza e la cura degli ospiti presenti. Questi ultimi sono infatti risultati affetti da varie patologie geriatriche, e anche neuro-psichiatriche.
L’esecuzione del provvedimento della magistratura ha comportato il trasferimento degli anziani presso altre strutture sanitarie della provincia.
Il grado di assistenza offerto agli anziani dalle strutture assistenziali a loro indirizzate – si legge in una nota dei Nas di Napoli – rappresenta una fondamentale priorità dei carabinieri per la sanità, da sempre vicino ai problemi delle fasce più deboli della società.
Da circa un anno e mezzo sono state circa 20 le strutture sanitarie e case di riposo sequestrate dai Nas nelle province di Napoli e Caserta.
Gli investigatori hanno sottolineato il proliferare di strutture del genere prive delle necessarie autorizzazioni, ovvero sprovviste di standard assistenziali. Palazzine e villette sorte per altra destinazione e riadattate in tutta fretta per un uso di tipo alberghiero-sanitario dove alloggiare anziani sprovvisti di un sostegno familiare adeguato, e quindi poco attenti all’offerta. Spesso si tratta di un fenomeno, come si evidenzia dalle indagini, che riguarda semplici pensionati per il soggiorno che negli ultimi anni, e soprattutto dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici, si sono trasformate senza averne titolo in strutture di cura e terapia.
C’è un allarme concreto anche su quest’ultimo aspetto: nelle case per anziani, sempre più spesso, si trovano a convivere anziani senza particolari problemi se non quelli dovuti all’età, e persone con problemi psichiatrici veri e propri. Un modo per aggirare il problema della chiusura dei manicomi. Un far west favorito dall’ostinata mancanza di una legge regionale in materia: quest’ultima, infatti, è stata approvata di recente ma non è ancora esecutiva.

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