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venerdì, Giugno 21, 2024
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RIFIUTI IN STRADA NEI COMUNI DEL “CAIVANESE”

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NAPOLI – Trecento tonnellate ad Arzano, cinquecento a Casoria, altre duecento a Casavatore e quattocento ad Afragola. Una valanga di rifiuti accumulata nelle strade negli ultimi cinque giorni: gli esperti calcolano poco più di duemila tonnellate per quattordici comuni dell’area a Nord di Napoli. E ieri sera per le strade della provincia è stato l’inferno: in alcune zone i residenti hanno dato fuoco ai cumuli. Roghi importanti, che hanno dato filo da torcere ai vigili del fuoco. In particolare, i pompieri sono dovuti intervenire a Casoria, Arzano, Acerra. Le fiamme, altissime, in alcuni casi si sono diffuse anche alle auto vicine. I carabinieri, per tutta la notte, hanno perlustrato l’area per cercare di arginare altre possibili azioni incendiarie.
È di nuovo emergenza da Frattamaggiore a Sant’Antimo, da Grumo Nevano a Casandrino. Stavolta a scatenare il caos è stato il mancato funzionamento a pieno regime dell’impianto Cdr di Caivano, dove i comuni conferiscono l’immondizia da trasformare in balle di combustibile da rifiuti. Ieri a complicare le cose è stato il fatto che i dipendenti dell’impianto Cdr di Caivano sono tornati a casa inviando poi un certificato medico per malattia. La Fibe, che gestisce il Cdr, ha chiamato quelli del secondo turno, ma anche questi hanno inviato certificati medici, paralizzando le attività, molto probabilmente per due o tre giorni. L’azione dei lavoratori, probabilmente, perché erano stati messi in ferie nei giorni di blocco. Poco prima, davanti al Cdr l’ennesimo sit-in di protesta dei cittadini. «Una serie di coincidenze anomale – dice il vicecommissario per l’emergenza Giulio Facchi – Non vorrei che strani personaggi approfittassero della situazione per tentare di imporsi».
Una crisi igienico-sanitaria da una parte e politica dall’altra. Il sindaco di Caivano, Domenico Semplice, dopo le proteste e i tafferugli dei giorni scorsi, per le proteste dei cittadini è stato costretto ad emettere una nuova ordinanza, costringendo i gestori del Cdr a ridurre fino al 25 per cento la produttività della struttura. Se infatti prima venivano trattate duemila tonnellate, oggi non si riesce ad andare oltre le 800. Questo durerà fino a quando non saranno liberati i piazzali dalle balle in eccesso. Il solito problema: nessun comune è disposto a ospitare stoccaggi di balle se non si sa quando verranno rimosse, ovvero quando potranno essere bruciate nei due termovalorizzatori (Acerra e Santa Maria La Fossa) che sono ancora bloccati. Dalla crisi di Caivano sono danneggiati i comuni dell’area Nord, che ieri sera hanno avuto un piano di redistribuzione dello scarico.
Sindaci che comunque hanno avviato una provocatoria azione di protesta. Ieri i primi cittadini hanno firmato un protocollo d’intesa per bloccare tutti i camion diretti ai Cdr di Giugliano e Caivano e che passano sui loro territori. I primi cittadini, riuniti ieri a Casavatore insieme con segretari comunali e comandanti delle polizie minicipali di Afragola, Arzano, Cardito, Casavatore, Casoria, Crispano, Frattaminore, propongono di attuare il divieto sulle principali arterie, anche quelle a scorrimento veloce.
«Per la grave emergenza igienico-sanitaria – scrivono i sindaci – e anche in previsione delle festività pasquali, decidiamo di impedire il transito sul nostro territorio degli autocompattatori diretti a Caivano e Giugliano. Diamo mandato alla polizia municipale di approntare le ordinanze. A essere interessate saranno autostrada, Asse mediano, Circumvallazione esterna. La sottoscrizione dell’accordo – concludono i sindaci – darà valore di protocollo d’intesa intercomunale utile ad attivare le procedure di estensione dei decreti prefettizi con i quali vengono conferite funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza alla polizia municipale per tutti i comuni che hanno sottoscritto il documento». E i sindaci, in serata hanno incontrato Facchi per mettere a punto il piano alternativo.



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IL VICECOMMISSARIO GIULIO FACCHI

«La crisi sarà superata in pochi giorni»



«Una crisi annunciata dopo quel che è successo nei giorni scorsi con i blocchi a Caivano. La rimozione è cominciata, abbiamo autorizzato altri impianti cdr ad accogliere i rifiuti dei 14 comuni in emergenza, ma ci vorranno almeno altri due o tre giorni per tornare alla normalità nei comuni che sono in emergenza». A parlare è Giulio Facchi, vicecommissario per l’emergenza rifiuti.
«Nel conto – dice il vicecommissario – bisogna metterci anche un naturale incremento delle quantità prodotte in questo periodo festivo. Abbiamo appena predisposto una ordinanza per fare in modo che negli impianti Cdr si lavori anche il giorno di Pasqua, il 25 aprile e il primo maggio. È necessario per evitare che si creino sacche di arretrato nell’ambito dell’intero sistema regionale. Su Caivano contiamo di riuscire a rispettare quanto prima l’ordinanza del sindaco sulla rimozione della balle e riuscire a tornare al pieno regime delle attività».
E sui sindaci decisi a impedire il passaggio dei camion sul loro territorio? «Avranno pure ragione i sindaci – ribatte Facchi – ma in questa emergenza ogni tanto arriva qualcuno a complicare ulteriormente le cose. I sindaci chiedono una cosa giusta, ma non è con il blocco dei compattatroi che si risolve il problema».





FRANCESCO VASTARELLA – IL MATTINO Sabato 19 Aprile 2003

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