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sabato, Aprile 27, 2024
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Open source o proprietari? Hi, this is Linux

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«L’unico problema è che poi ci trovi “Vista”». Questo è il pensiero che, chi più chi meno fa, trovandosi alle prese con la scelta di un nuovo computer. Molti giurano addirittura di avvertire un angosciante senso di impotenza legato all’imposizione di fatto da parte di tutte le case costruttrici del settore informatico dei sistemi operativi Microsoft sull’acquisto di un nuovo calcolatore. Per legge non possono essere immessi sul mercato macchine senza un sistema operativo preinstallato. Quello che però resta un mistero è perché questo debba essere unicamente il prodotto di un solo marchio. Nessun dubbio sulla bontà di questo eppure qui sembra essere alle prese con un monopolio di fatto. Lasciando agli economisti una più approfondita disquisizione in merito, cerchiamo di mettere a conoscenza del lettore che esistono altre soluzioni. Purtroppo queste si vedono poco e maggiormente negli ambienti in cui c’è in giro una certa aria di “competenza informatica”, almeno così dice chi fa uso di altri sistemi operativi. Fortunatamente questa situazione a giudicare dai dati è destinata almeno in parte a mutare.

Si sente in giro parlare sempre più frequentemente ormai di “Open Source” (dall’inglese che significa sorgente aperto) indica un software rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgente è lasciato alla disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con la collaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto finale possa raggiungere una complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di programmazione. Tutto questo ovviamente gratis! Questo ragionamento vale un po’ per tutti i softwares, non solo per i sistemi operativi. La “battaglia” difatti coinvolge svariate tipologie di programmi, dai lettori musicali ai DBMS. Oggigiorno il peggior nemico di Ms Windows è sicuramente Linux. Quasi tutti lo hanno sentito nominare almeno una volta, ma di che cosa si tratta esattamente?

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Linux, tecnicamente parlando è un kernel, il nucleo essenziale di un sistema operativo che si occupa della gestione dell’hardware e della rete e che essenzialmente permette a tutti gli altri programmi di girare. La maggior parte delle persone, comunque, quando parlano di LINUX, intendono un sistema operativo completo con tutte le applicazioni che ci girano sopra, alternativo a Microsoft Windows o Apple MacOS. Linux può rimpiazzare Windows su un PC o Windows NT su di un server. Nel mondo ci sono diversi milioni di utenti di Linux che lo usano nei più disparati ambienti. È un sistema operativo moderno. Gira su architetture a 32-bit e a 64 bit, utilizza il preemptive multitasking, memoria protetta, ed è multiutente. Il che significa che più utenti possono lavorare sul medesimo computer, che ciascuno di essi può eseguire contemporaneamente più programmi e che ciascun programma può eseguire contemporaneamente più funzioni. Linux utilizza un proprio file system per la memorizzazione dei file, chiamato ext2fs, ma ne supporta una gamma enorme. Con esso si possono quindi utilizzare anche dischi e dischetti MS-DOS e CD-ROM standard ISO 9660. Attraverso programmi come Samba si può rimpiazzare completamente NT come file server. Attraverso l’uso di tecnologie per il clustering, Linux può essere sfruttato per maneggiare le pesanti richieste per il supercomputing (computer con elevate capacità di calcolo) generate da molte applicazioni scientifiche/ ingegneristiche e da ambienti con elevati requisiti di affidabilità.

Non esiste un’unica versione di Linux, ma esistono diverse distribuzioni, solitamente create da comunità di sviluppatori o società, che preparano e scelgono i pacchetti da includere. Tutte le distribuzioni condividono il kernel di Linux, mentre si differenziano tra loro per il cosiddetto “parco software”, cioè i pacchetti preparati e selezionati dagli sviluppatori per la distribuzione stessa, per il sistema di gestione del software e per i servizi di assistenza e manutenzione offerti. Esistono distribuzioni eseguibili direttamente da CD senza che sia richiesta l’installazione sul proprio hard disk, come Knoppix e derivate: sono chiamate distribuzioni live o desktop CD. La possibilità di intervenire sul kernel Linux e la comparsa di molti appassionati ne hanno suggerito l’utilizzo nell’elettronica dei dispositivi integrati. Al giorno d’oggi, infatti, è possibile reperire apparecchiature commerciali (quali router o smartphone) dotate di sistemi GNU/Linux fortemente ridotti. Esistono anche distribuzioni Linux pensate per essere utilizzate su tali sistemi embedded, ad esempio OpenWRT o OpenEmbedded. I bene-informati(ci) si saranno accorti che sull’ultimo nato in casa ASUS, l’EEE-PC è presente infatti un sistema operativo basato su un core Linux.

Resti inteso che in Informatica cosi come in altri ambiti non esiste una soluzione migliore di tutte le altre, bensì in un ambito tanto mutevole le soluzioni nascono minuto dopo minuto e ogni giorno il primato spetta a qualcun altro. Così Linux non è meglio di Windows e viceversa, a seconda delle proprie esigenze si troverà più congeniale una soluzione rispetto ad un’altra. La pluralità di utilizzo e di sperimentazione delle nuove tecnologie in ambito software e hardware appare l’unica strada per diventare dei veri esperti.

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