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FUGGE, POI MINACCIA UN AGENTE: IN MANETTE AVERSANO DETTO ZIG-ZAG

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Per non smentire il soprannome, Zig-zag, come Vincenzo Aversano è conosciuto negli ambienti della camorra, ha provato a scappare lanciando la sua auto a zig-zag per poi abbandonarla nell’estremo tentativo di fuggire a piedi, inseguito per sei chilometri dagli agenti. Per il capoclan di Grumo Nevano – una sfilza di precedenti penali che riempiono dieci pagine, una condanna definitiva di sette anni da scontare in carcere e un procedimento in corso per omicidio commesso a Genova dieci anni fa – non c’è stato scampo. Aversano è stato arrestato dalla polizia che lo aveva intercettato a un posto di blocco. Quando si è sentito braccato ha tirato fuori la pistola, una Walter 7,65 rubata a Cerignola, in Puglia, l’ha puntata in direzione di un agente del reparto prevenzione crimine di Pescara, in forze al contingente campano, che stava per raggiungerlo e ha cercato di sparare. La pistola, però, si è inceppata e Vincenzo Aversano è stato bloccato. In tasca aveva la tessera Liberty Genova che dà anche accesso al casinò di Sanremo e un biglietto del Superenalotto con una vincita. Non solo. In macchina nascondeva 6mila euro in contanti e venti chiavi che la polizia del commissariato di Aversa, diretto da Antonio Sferragatta, sta controllando. Nel frattempo la squadra del reparto prevenzioni crimini dell’Abruzzo, diretta da Vincenzo Savastano, ha perquisito la casa di Aversano a Cesa. Capozona di Grumo Nevano e Frattamaggiore che gestisce le estorsioni a ridosso delle province di Napoli e Caserta, Aversano vive infatti nel paese che è sotto il controllo del boss Nicola Caterino legato ai Casalesi. Secondo gli investigatori Aversano sarebbe alleato con il clan Ranucci di Sant’Antimo, ma anche fedele amico dei Marrazzo. La sua scalata criminale è iniziata più di dieci anni fa assieme a quella dei Moccia e Morelli. Poi si è messo in proprio e da allora ha investito anche al nord trasferendosi di tanto in tanto a Genova. In carcere c’è stato più volte, le accuse: associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, rapina, furto, false generalità. Sapeva di dover tornare in cella perché il 3 novembre la Cassazione ha emesso sentenza definitiva nei suoi confronti per i reati di omicidio, estorsioni, rapina e porto illegale d’armi. Ora è richiuso nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere con nuove accuse: tentato omicidio, porto abusivo di arma, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Gli inquirenti non escludono che Aversano possa essere in affari anche con i Casalesi prestando la manovalanza criminale per estorsioni.



MARILÙ MUSTO


Il Mattino il 07/11/08



Il padrino chiamato Zig-zag

Capo dei capi del clan, Zig-zag, Vincenzo Aversano è accusato di omicidio volontario commesso a Genova nel 1998. Fino alla fine degli anni 90 il clan Aversano è stato il motore dei traffici illeciti nella zona di Grumo Nevano e Casandrino, alleato con i Ranucci e vicino anche ai Casalesi. Giovanni Aversano, parente di Vincenzo e capo del gruppo criminale, fu protagonista di una storia che fece il giro delle cronache: gravemente ammalato di fegato riuscì a sopravvivere grazie a un trapianto; la donatrice dell’organo era figlia di un carabiniere.

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