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sabato, Maggio 25, 2024
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LITORALE DOMITIO, L’AMBIENTE VIOLATO

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di ANTONIO POZIELLO




Emergenza ambientale. Dopo le denunce dei balneari delle scorse settimane, proseguono i controlli per individuare gli scarichi abusivi a mare degli alvei di Quarto e dei Camaldoli. Nel corso dei controlli, concentrati anche nell’area del depuratore di Cuma, sono stati individuati numerosi scarichi abusivi all’interno del canale che convoglia i liquami fognari non trattati verso il depuratore e in quello che scarica le acque depurate a mare.
Alla fine scoperte sconcertati. Si è appurato, infatti, che perfino l’ospedale di Pozzuoli sversava, e continua a sversare, abusivamente i propri liquami fognari nel canale influente del depuratore. Lo si evince da un esposto presentato il 1 luglio dalla società che ha la gestione dell’impianto, la Pianese Costruzioni Generali, ai carabinieri della stazione di Licola.
In particolare, i militari, dopo gli esposti presentati dai balneari che avevano denunciato la presenza di alcune autobotti per l’espurgo dei pozzi per sversare liquami altamente inquinanti (che non venivano più ritirati presso il depuratore di Cuma) avevano disposto il monitoraggio degli alvei e dei canali che sversano a mare che ha portato all’individuazione di «bottini» che scaricavano all’interno dell’alveo di Quarto.
Nei giorni successivi all’onda rossa che aveva reso non balenabile il tratto di costa da Pozzuoli a Castelvoturno, erano stati effettuati controlli anche sull’Alveo Camaldoli che avevano fatto emergere numerose anomalie alle griglie.
La società di gestione del depuratore, a sua volta, aveva avviato il monitoraggio dei canali scoprendo una serie di scarichi abusivi, tra cui quello dell’ospedale puteolano.
«Lungo il canale influente è stata rilevata l’immissione abusiva dell’ospedale La Schiana che non era dotato di impianto proprio e immetteva i propri reflui (probabilmente ad altissima concentrazione di inquinanti) direttamente nel canale di adduzione proveniente da Napoli» si legge nell’esposto a firma del direttore tecnico dell’impianto, l’ingegnere Ferdinando Bosone.
Accanto a quello dell’ospedale altri scarichi, provenienti da parchi realizzati nei pressi dell’impianto, taluni addirittura su terreni a suo tempo espropriati e asserviti al depuratore. Nell’esposto, si segnala anche la presenza di una fabbrica abusiva, interamente ricoperta di tegole in cemento-amianto e, pertanto, costituente «un potenziale pericolo per la salute».
Rilevato anche un impianto di pretrattamento dei liquami, quello del Parco Verde di via Reginelle, che sverserebbe al depuratore liquami inquinanti. Nell’esposto si fa infine riferimento anche alla mancata manutenzione degli sfioratoi.



IL MATTINO 6 LUGLIO 2003

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