Tempi duri per gli automobilisti indisciplinati, ricorsi più dificili.

PARLA L’ESPERTO




Vita dura si annuncia per gli automobilisti e i centauri indisciplinati. Le nuove norme del codice della strada oltre ad inserire norme che prevedono ulteriori obblighi e ad inasprire le sanzioni pecuniarie per le infrazioni al codice rendono sicuramente più difficile anche la possibilità di ricorre avverso le contravvenzioni per trarne l’annullamento. Infatti Il Ministero della Giustizia, con una propria circolare del 13-08-2003, ha chiarito la nuova formulazione dell’articolo 204 bis del Nuovo Codice della Strada in materia di ricorso avverso l’ordinanza-ingiunzione di pagamento della sanzione pecuniaria, dopo le modifiche apportate alla norma a seguito della conversione in legge del decreto 151/2003. La nuova disciplina del ricorso davanti al giudice di pace avverso l’ordinanza-ingiunzione che impone il pagamento della multa, prevede l’obbligo del ricorrente di versare presso la Cancelleria del Giudice di pace, a pena di inammissibilità del ricorso, una somma pari alla metà del massimo edittale della sanzione inflitta dall’organo accertatore. La norma che prevede tale obbligo deve necessariamente essere interpretata alla luce della vigente normativa e, non potendo le cancellerie ricevere versamenti in denaro, si deve individuare come modalità alternativa di versamento della cauzione il libretto di deposito giudiziario presso l’Ente Poste, che dovrà essere allegato al ricorso. Alla luce della recente normativa prima il ricorso dinanzi al giudice di pace era sicuramente più conveniente, soprattutto per i furbi, che talvolta rasentando la legalità potevano inventarsi una qualche motivazione senza alla fine perderci molto. Infatti il Giudice si limita ad accogliere o rigettare il ricorso a differenza del Prefetto che in caso di rigetto raddoppia la sanzione.Oggi l’obbligo del deposito giudiziario a titolo cauzionale, pena inammissibilità del ricorso, rende sicuramente tutto più difficile e converrà pensarci bene prima di imbattersi in una procedura macchinosa se non si hanno fondati motivi di non meritarsi la contravvenzione.