Da Giovedi pomeriggio nella Sala conferenza del Distretto Sanitario 37 di Giugliano, posta in Piazza Annunziata, è iniziata la II edizione “Giorno del Ricordo”, che terminerà il 17 febbraio.
Antonio Arzillo, di Gioventù Italiana, ha dato il benvenuto all’evento e moderato il dibattito sulle “Foibe”. Sono intervenuti il Prof. universitario di storia, Nunziante, che ha dichiarato: “Sembra quasi retorica, ricordare questa giornata del ricordo, così tanto trascurata e dileggiata, bisogna ridare il suo valore storico e culturale che gli appartiene. Penso, – continua lo storico, – a qualche libreria rinomata, che in altre occasione, è pronta a risaltare ricorrenze, ricordi, e tanti eventi simili alle “ foibe” con maggiore enfasi e pubblicità. – Conclude – dicendo, che oltre a tutto ciò, rimane sempre una polemica politica fatta di vecchi rancori. Basterebbe pensare, che le “Foide” non sono state altro che una pulizia etnica di Italiani e non, effettuata da parte del invasore Tito e del suo regime. In questo modo, possiamo dichiarare ed affermare che questa tragica pagina Italiana, non è diversa da tante altre tragedie universali, dove il suo vero valore umano e storico, non da meno a nessuno altro dramma contro l’umanità”.
Il momento di maggior attenzione della manifestazione, è stato quando è intervenuto il Prof. Arpaia Antonio, 81 anni, esule, nato a Pola e vissuto a Gorizia, raccontando con semplicità e piccoli dettagli della sua personale esperienza delle “foide” e dell’esodo di circa mezzo milione di Triestini. Durante la testimonianza del Prof. Arpaia, ci sono stati tantissimi momenti di forte ed intensa commozione dell’esule, che ha coinvolto tutto il pubblico presente. Concludendo, afferma: “l’unica colpa degli Istriani, di tutti i Giuliani e della Provincia Giuliana, era solo perché non erano Slavi. Oggi, tutto questo, ci servirà in futuro, rimanendo sempre in allerta”.
Un altro momento coinvolgente ed emozionante, è stato durante la proiezione di un filmato, tenuto molto bene, dove le immagini degli scontri e l’evidente sofferenza di chi è stato con la violenza costretto a lasciare il proprio paese o ogni suo bene e privato di ogni altra ed utile cosa, non può altro fare, che riprendersi ciò che gli stato tolto.
La conclusione della prima giornata di questo straordinario evento, è stato con la fiaccolata simbolica, dove circa una cinquantina di persone, all’esterno del sacrato dell’Annunziata, teneva tra le mani una torcia accesa, e una donna, leggeva note e ricordi strazianti di alcuni esuli delle foibe. Poi un minuto di silenzio.
Insomma, come prima serata, crediamo che sia giusto riportare e descrivere con la massima coerenza e serietà gli eventi, i ricordi e le emozioni forti, che stringono il cuore di qualsiasi libero cittadino, dove ognuno, possa liberamente, trarre un valido giudizio fatto di valori e libertà comune.
Gli organizzatori, ricordano che l’invito a visitare è stato inoltrato a tutte le scuole di ordine e grado di Giugliano.
La mostra rimarrà aperta fino a giovedì 17 febbraio, l’ingresso e gratuito.
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