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mercoledì, Luglio 3, 2024
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Giugliano, niente fondi per il rilancio del Lago Patria

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di TONIA LIMATOLA




GIUGLIANO. Rilancio della fascia costiera di Giugliano, è scontro sulle scelte dell’amministrazione di centrosinistra. Il Comune non compare tra i 25 che hanno presentato gli studi di fattibilità alla Regione per strappare una quota dei 64milioni di euro del fondo europeo e realizzare un porto turistico sulla foce di Lago Patria.
Dura l’opposizione. «Giugliano attende da tempo un trampolino per il rilancio turistico e balneare e il centrosinistra spreca un’importante chance di sviluppo economico e sociale», accusa Forza Italia, che ha sollevato il caso in consiglio comunale e tappezzato di manifesti i muri cittadini. «Quest’amministrazione è ricettiva solo per le discariche», scrivono i forzisti.
Non è dello stesso parere, ovviamente, il sindaco: «La riqualificazione ambientale ci sta a cuore, ma in questo caso la maggioranza di centrosinistra non ha ritenuto opportuno presentare la richiesta di finanziamento – dice il primo cittadino Francesco Taglialatela – È stata una decisione collegiale, presa da tutte le forze politiche insieme. Puntiamo su altri progetti, come il Pit Domizio che pure fa riferimento ai fondi europei, e su quello di risanamento idraulico previsto nell’ambito dell’Agenda programmatica quadro della Regione, sui quali stiamo concentrando la nostra attenzione per concretizzare la riqualificazione di tutto il nostro litorale».
Lo studio di fattibilità per il porto turistico era stato messo a punto dall’ufficio tecnico, sotto la supervisione del vicesindaco Pianese, ma una volta sottoposto alla coalizione è stato bocciato. L’opposizione ha il dente avvelenato. «Parlano tanto di sviluppo, poi perdono delle occasioni preziose per la loro litigiosità», dice Pietro Giuseppe Maisto, vice coordinatore provinciale di Fi.
Ribattono subito gli ambientalisti. «Siamo stati tutti d’accordo. Non avrebbe avuto senso gettare colate di cemento su Lago Patria col rischio di realizzare un rimessaggio di barche a motore e non un porto turistico – ribatte il verde Giuseppe Di Girolamo – Davanti a questo tipo di perplessità abbiamo preferito non partecipare».
Insomma, per alcuni il sindaco avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di agire comunque – dice il consigliere regionale dell´Udc, Giovanni Pianese – Assecondando la sua maggioranza ha dimostrato di non avere autorevolezza per imporre il lavoro dei propri tecnici».
Intanto il bando è scaduto una prima volta a settembre, poi i termini sono stati riaperti fino al 16 dicembre. E il dibattito è aperto. «La verità è che non hanno avuto il tempo per discuterne. Il porto turistico avrebbe avuto sicuramente un impatto positivo e garantito lo sviluppo di numerose attività collaterali», dice il coordinatore cittadino di Fi Paolo Granata.
A sentire il centrodestra sarebbero andati in fumo numerosi posti di lavoro. «Preferiamo agire su interventi possibili e concretamente finanziabili per creare occupazione e riqualificare ampie zone di questo territorio», ribatte Pasquale Parisi, capogruppo Ds. «Con la bagarre politica in pieno svolgimento – dice il consigliere Pietro Ciccarelli (Fi) – l’amministrazione trascura le emergenze e rischia di giocarsi altre chances».



IL MATTINO 10 GENNAIO 2004

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