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domenica, Giugno 23, 2024
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Marano: nuova occupazione della discarica ex poligono

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Una nuova assemblea, l’ennesima di un’estate segnata dalla ripresa della lotta antidiscarica, culminata in un corteo che ha sconfinato nel sito presidiato dai militari. Una marcia, seguita da un’occupazione simbolica durata una quindicina di minuti, a cui hanno preso parte circa 200 persone che da quattro giorni, cioè da quando si è verificata l’esplosione del percolato, chiedono il sequestro dello sversatoio al confine della città. Il leit motiv è sempre lo stesso: “Non comprendiamo il motivo per cui la discarica, nonostante l’esplosione del percolato, non sia stata ancora chiusa – dicono i portavoce del presidio permanente di Chiaiano e Marano – In passato ci avevano rassicurato sui tempi di chiusura, che non sono stati rispettati, e sulle condizioni generali del sito. Ma ora, dopo lo spettacolo a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, non abbiamo alcuna fiducia in quel che dicono i tecnici”. Non sono bastate nemmeno le rassicurazioni del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha garantito che a Chiaiano e nel limitrofo territorio di Marano “non sorgeranno ulteriori discariche”. Il pomo della discordia resta il tempo della chiusura della cava dell’ex Poligono, quella che per due anni ha accolto l’immondizia di Napoli, Marano e Mugnano. I timori per nuove esplosioni di maleodorante percolato, che sarebbe provocato dal non efficiente sistema di captazione del biogas, non sono ancora svaniti. E così, dopo le sedute consiliari monotematiche, si muovono anche la amministrazioni comunali di Marano e Mugnano. I due sindaci, Mario Cavallo e Giovanni Porcelli, hanno chiesto chiarimenti alla Sapna, l’ente che gestisce l’invaso di Chiaiano. “Crediamo – spiegano nella lettera congiunta indirizzata alla Sapna – che quello che è successo giovedì scorso sia inaccettabile. Chiediamo che siano individuate immediatamente le cause che hanno procurato la fuoriuscita del percolato in modo che questo non accada più. E’ nostro diritto saperlo. Il nostro unico interesse è la salute dei cittadini e per questo lotteremo in ogni sede”. Parole che però non sembrano rassicurare i portavoce del presidio permanente e quelli del comitato “Mo basta”. “Sono quindici giorni che il sindaco Cavallo non partecipa alle nostre iniziative pubbliche – attacca Antonio Musella, Rete Commons – ci dica se vuol continuare la battaglia dietro la scrivania o se vuole essere al fianco dei cittadini”.
(Il Mattino 02/08/2011)

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