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sabato, Giugno 22, 2024
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Rifiuti, le cifre dell’emergenza

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NAPOLI. Nei prossimi dieci anni la Campania avra’ bisogno di individuare 10 milioni di metri cubi da destinare alle discariche, ”o non si potra’ immaginare di bonificare l’area di Bagnoli, e del fiume Sarno”. Una mappa della situazione rifiuti in Campania, proposta dall’ex subcommissario della Regione Giulio Facchi, che nei giorni scorsi ha rassegnato il suo mandato, puo’ partire proprio da quello che manca: le nuove discariche per il materiale proveniente dai cdr, che secondo le direttive europee diventeranno elementi di garanzia per l’ambiente – sara’ assicurato un monitoraggio di 30 anni sul territorio circostante – e i due inceneritori, che dovrebbero essere installati ad Acerra e a Santa Maria la Fossa, e che potrebbero non bastare, spiega ancora Facchi. Infine servirebbero nuovi impianti per sviluppare la raccolta differenziata relativamente alla frazione organica: la Campania, utilizzando fondi europei, ha gia’ acquistato 12 impianti di compostaggio. La regione produce 7500 tonnellate di rifiuti al giorno: 4200 nella provincia di Napoli, circa 1300 nella provincia di Salerno, 1100 nel Casertano, 400-450 ad Avellino e 400 a Benevento. Grazie ai sette cdr installati negli ultimi due anni, e alla raccolta differenziata che ha raggiunto il 10%, i rifiuti campani si trasformano quotidianamente in 2800 tonnellate di cdr, poi stoccato in attesa di combustione, e 3.500 tonnellate di frazione organica da inviare nei cdr, ”ma l’operazione di stabilizzazione non e’ ancora avviata”; infine 700 tonnellate di vero scarto. Oltre ai sette cdr – Caivano, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Casalduni, Tufino, Battipaglia e Pianodardine – la Campania dispone di 5 impianti di compostaggio per frazione umida proveniente dalla raccolta differenziata, 5 aree di trasferenza e una serie di impianti di supporto per la frazione secca dei rifiuti. I siti di stoccaggio si trovano a Giugliano e a Caivano, nei pressi degli impianti di cdr, a Marcianise, Villa Literno e Capua. Come discarica di sovvallo la Fibe ha utilizzato fino allo scorso giugno la cosiddetta Cava Giugliani, ormai satura.

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