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sabato, Aprile 27, 2024
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I DS “BASTA CON LA POLITICA DEL TARALLUCCIO E VINO”

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QUALIANO_ Dalla strada al palazzo, i DS dicono basta. E’ l’ultima sfida dell’opposizione. Seimila lettere distribuite nelle piazze e agli angoli delle strade per denunciare “il gravissimo ritardo sociale, politico, economico, culturale di questo paese”. “Le forze politiche che attualmente amministrano questo comune (la casa delle libertà) – si legge nel documento- sono le stesse che hanno governato nel passato, anche se fanno l’impossibile per farlo ‘dimenticare’ agli elettori: medesimi gli uomini, uguali gli interessi, identici i risultati! Una dannosa mancanza di programmazione, di iniziative, di miglioramenti veri, di reale sviluppo, un continuo spreco di denaro pubblico”. E a seguire un lungo elenco di “inadempienze”, a partire dalla “mancanza di una seria politica” per la scuola, l’ ambiente, commercio, sicurezza, economia, trasporti, occupazione, PRG. Il lungo rosario delle brutture denunciate dal gruppo politico potrebbe essere sgranato ancora per molto. Sono evidenziate quelle che ritiene essere delle vistose e pericolose pecche dell’Amministrazione.
“Basta con i festini –tuona la lettera di denuncia- basta con le videocassette propagandistiche, le befane sprecone…il tutto pagato lautamente con i soldi dei cittadini. I qualianesi chiedono fatti! Sono stanchi, offesi, avviliti e stufi della politica del ‘taralluccio e vino’ , del diritto scambiato per favore, del sottobosco servile pronto a prostrarsi per qualche briciola”.
Dichiara uno dei membri della direzione del partito: “Evidente è il prevalere sempre più esplicito degli interessi di gruppi, lobby e consorterie che in mancanza di un disegno generale rivendicano e ricevono porzioni di bilancio e pezzi pregiati di territorio”.
“L’incremento edilizio è avvenuto in tempi rapidi, senza una politica di progettazione ed in gran parte attraverso l’abusivismo – si legge nello stesso PRG fermo alla Provincia- che ha impedito il costruirsi di veri e propri luoghi urbani con conseguente periferizzazione dell’espansione civica stessa”. L’amministrazione –è palese in questo banale esempio- confessa la sua malattia ma non sa, o non vuole, curarla. L’autocritica, sia a destra che a sinistra, è durata un attimo, perché poi la musica è continuata sugli spartiti di prima.La politica, anche qui, si è affacciata prepotentemente nella sala della Cooperazione quando si è discusso di pace e di guerra, coinvolgendo ragioni, cuore e passione, ed è stata buona cosa. Ma sul resto nulla, o il poco detto in un linguaggio notarile di chi si accontenta di poche ambizioni. Ora i DS chiedono un “impegno concreto” per rilanciare un paese troppo spesso umiliato, messo ai margini, dimenticato. Si diceva una volta che le “idee non organizzate restano opinioni” . Perciò il direttivo politico si è promesso di avanzare proposte “altrettanto concrete” ad ogni carenza denunciata. Ridare dignità e valore al paese e alla politica: qui le idee per far questo ci sono. Sia nella maggioranza che nell’opposizione

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