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martedì, Luglio 2, 2024
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NAPOLI, QUATTRO OMICIDI IN 10 ORE
Camorra scatenata in provincia

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NAPOLI. La camorra si e’ scatenata oggi a Napoli nell’arco di dieci ore. Quattro persone sono state uccise e due ferite nel corso di tre differenti agguati. Il primo e’ avvenuto questa mattina poco prima delle 9 a Castellammare di Stabia, nell’area Vesuviana: un morto e un ferito.
Il secondo agguato e’ avvenuto un paio d’ore piu’ tardi a San Giorgio a Cremano, dove e’ stato ucciso un pregiudicato di Ercolano. L’episodio piu’ grave si e’ verificato a Napoli, in serata, in due momenti diversi: prima e’ stato ucciso un uomo che si trovava a bordo di un’auto, poche centinaia di metri piu’ avanti, l’ambulanza che la vittima stava seguendo e’ stata bloccata dai killer e l’uomo che si trovava all’interno per essere ricoverato in una clinica nel Nepoletano e’ stato ucciso mentre la moglie e’ stata ferita.Il fatto di sangue piu’ grave e’ avvenuto poco prima delle 19 in viale Colli Aminei, la strada che collega la zona alta di Napoli con il centro cittadino. Un uomo che viaggiava a bordo di una Fiat Punto (e che stava seguendo l’ambulanza all’interno della quale c’era una persona ferita due settimane fa nel corso di un agguato), e’ stato affiancato da due sicari che viaggiavano a bordo di una motocicletta. I killer hanno fatto fuoco uccidendo sul colpo Giuseppe D’Amico, un pregiudicato di 39 anni. L’utilitaria e’ andata a fermarsi contro un muro nei pressi del Cto (Centro traumatologico ortopedico).



Il conducente dell’ambulanza che stava trasportando Salvatore Manzo, di 44 anni, pregiudicato, dall’ospedale Cardarelli ad una clinica privata di San Giorgio a Cremano, ha accelerato temendo il peggio. I killer, probabilmente gli stessi che poco prima avevano ucciso Manzo, sono riusciti a bloccare l’ambulanza e costretto a scendere sotto la minaccia delle armi il conducente e il barelliere.
Poi, i killer non hanno avuto difficolta’ ad uccidere Manzo, disteso sulla lettiga dell’ambulanza. Nella sparatoria e’ rimasta ferita anche la moglie della vittima, Maria Del Buono, di 40 anni. La donna e’s tata colpita ad una gamba da un proiettile: le sue condizioni non sono gravi.



Compiuta la missione di morte, gli assassini sono fuggiti. Manzo era sfuggito ad un agguato il 19 maggio scorso davanti ad un bar in via Toscanella, nel quartiere di Chiaiano, periferia di Napoli. Quel giorno restarono a terra quattro pregiudicati: uno mori’ subito, un altro il giorno successivo. Manzo ed un altro uomo che era con lui riuscirono a scampare alla morte. Evidentemente qualcuno aveva deciso che Manzo doveva morire a tutti i costi. L’azione dei sicari e’ stata la piu’ cruenta che si ricordi negli ultimi quindici anni. Un’azione cosi’ spietata riporta alla mente gli anni feroci della guerra tra la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo e il cartello di clan ad esso contrapposto denominato Nuova Famiglia.



Poco prima delle 9 a Castellammare di Stabia, popoloso centro dell’area vesuviana, e’ stato ucciso Giuseppe Verdoliva, di 51 anni. L’uomo, ritenuto dagli investigatori un affiliato al clan D’Alessandro, si trovava in compagnia di una persona, un incensurato, Ottavio Cacace, 38 anni. I due si trovavano in moto quando sono stati affrontati dai sicari in via Brin. La vittima si stava recando al lavoro presso gli stabilimenti della Fincantieri. Verdoliva e’ caduto dalla motocicletta e i sicari lo hanno finito con un colpo di pistola alla testa.



Sono gravi le condizioni di Cacace, impiegato anch’egli presso gli stabilimenti della Fincantieri. L’uomo e’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per cercare di strapparlo alla morte.



Un paio di ore piu’ tardi e’ stato ucciso anche Luigi Di Giovanni, di 55 anni. L’uomo, un pregiudicato di Ercolano, nel Napoletano, e’ rimasto vittima di un agguato in via Cupa San Michele, a San Giorgio a Cremano, che dista pochi chilometri dalla citta’ degli scavi. Di Giovanni e’ stato colpito a morte con una mezza dozzina di proiettili da sicari che viaggiavano a bordo di una motocicletta.

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