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giovedì, Maggio 23, 2024
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Giugliano. Reintegro sospeso per i dirigenti indagati

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Nessun
dipendente comunale e vigile urbano coinvolto nello
scandalo ‘mattone selvaggio’
o in altre inchieste giudiziarie verrà reintegrato in organico fino a sentenza della
Cassazione. Usano il pugno
duro i componenti della
commissione straordinaria
composta dai viceprefetti
Giuseppe Guetta e Fabio Giombini e
dal dirigente di seconda
fascia Luigi Colucci insediatisi in Comune dopo lo
scioglimento del Comune
per presunte infiltrazioni
della camorra. La decisione
è stata presa in seguito all’istanza inoltrata nei giorni
scorsi da due dipendenti
Emilio Del Franco (istruttore direttivo di vigilanza categoria D) e Alfonso Valletta
(agente di polizia municipale) i quali avevano fatto
richiesta di essere reintegrati
visto che erano passati oramai cinque anni dalla data di
sospensione cautelare dal
servizio a seguito dell’inchiesta che li vide coinvolti
nel 2008 e che provocò una
prima bufera giudiziaria
nelle stanze del palazzo
comunale per presunte mazzette per coprire abusi edilizi
sul territorio giuglianese. I
due imputati avevano fatto
leva sulla legge 97, articolo
4 comma 2, modificato da
una sentenza della Corte
Costituzionale che ne ha
dichiarato l’illegittimità nella
parte in cui stabilisce una
durata della sospensione pari
alla prescrizione del reato
fissandone la durata nel limite massimo di cinque anni.
La norma prevede infatti che
decorso tale termine, la
sospensione cautelare dal
servizio è revocata e il
dipendente è riammesso in
servizio, salvo casi in cui,
per reati che comportano il
licenziamento anche senza
preavviso, l’Ente ritenga che
la permanenza in servizio
del dipendente provochi “un
pregiudizio alla credibilità
dello stesso. In tal caso,
può essere disposta la
sospensione dal servizio, che sarà sottoposta a revisione con
cadenza biennale. Il
procedimento disciplinare rimane, comunque, sospeso sino all’esito del procedimento
penale”. La commissione
straordinaria, dunque, ha
ritenuto opportuno di non
fare sconti a nessuno e ha
disposto la sospensione dal
servizio senza soluzione di
continuità rispetto alla
sospensione cautelare adottata con determina dirigenziale il 22 maggio del 2008,
e fino alla sentenza definitiva, “per i dipendenti nonché
per tutti i dipendenti coinvoltivolti in procedimenti penali
per reati che, se accertati,
comporterebbero la sanzione
del licenziamento con o
senza preavviso”. La proroga del provvedimento di sospensione è stata motivata dalla commissione sotto l’aspetto giuridico e morale. La commissione straordinaria ha infatti ricordato sia “le condanne emesse in secondo grado dalla Corte di Appello di Napoli per i due imputati” (considerati comunque inno-
centi fino a sentenza definitiva della Cassazione) sia “la
rilevanza sugli organi di
stampa locali e nazionali che
ha avuto la vicenda che ha
visto protagonisti i dipendenti”. L’inchiesta mattone
selvaggio, inoltre, è stata
anche oggetto delle motivazioni del decreto di sciogli mento del Comune di Giugliano per infiltrazioni
camorristiche. Dunque,
secondo la commissione,
“un provvedimento di riammissione in servizio dei
dipendenti contribuirebbe ad
aggravare la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni, già
gravemente compromessa
anche alla luce degli ultimi
accadimenti”. “Né risulterebbe sufficiente ad evitare il
discredito l’adozione di un
provvedimento di assegnazione a mansioni differenti,
anche in ragione della qualifica rivestita dai dipendenti”,
affermano dalla commissione Nel maggio del 2008 per
la legalità a Giugliano fu il
giorno più brutto: 23 vigili
finirono in manette, al pari
di 3 geometri dell’ufficio
tecnico del Comune e di tredici imprenditori e faccendieri, accusati a vario titolo
di associazione per delinquere, corruzione, concussione e
falso in atto pubblico. Giugliano, ancora oggi, paga lo
scotto di quell’inchiesta.

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