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martedì, Maggio 21, 2024
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Marano. Longoni e Liccardo contro i revisori: «Malafede o incompetenza?»

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Il documento approvato in serata durante il consiglio comunale di Marano, aveva più un valore politico che economico (nel senso di programmazione finanziaria, ndr). Un Bilancio di previsione votato a fine ottobre, non può rappresentare un vero e proprio strumento di pianificazione. Questa forse è la cartina tornasole di una burocrazia ancora malata, nonostante gli annunci e i proclami dei governi degli ultimi anni. Amministrare in dodicesimi 10 mesi su 12 la dice lunga sull’importanza di uno strumento come il “Bilancio di Previsione”. Ma si trattava di un atto propedeutico al proseguimento dell’amministrazione e si è ben prestato come strumento politico in mano di qualcuno, che non ha esitato a sfruttarlo per tirare acqua al proprio mulino, per far quadrare oltre ai conti economici, anche quelli interni alla maggioranza. Dopo un anno di tira e molla, tavoli, riunioni, liti, coinvolgimento dei big provinciali e regionali, senza parlare dei post al veleno pubblicati su Facebook, con tanto di foto e video, dove in un caso è stata perfino immortalata una cena per suggellare il “Game Over” dell’amministrazione Liccardo, a distanza di 24 ore, come un’araba fenice, la maggioranza rinasce dalle sue stesse ceneri e vota il Bilancio. Lo fa con molta cautela poiché sul documento presentato in assise pesava il voto sfavorevole del collegio dei revisori dei conti. Longoni, messo sotto torchio dai consiglieri di maggioranza che, votando il provvedimento si sono assunti non poche responsabilità, ha dovuto rassicurar tutti spiegando che le osservazioni degli esperti contabili si basano (probabilmente) su una errata considerazione di alcuni aspetti.

Il parere dei revisori. L’assessore non ha esitato a definire “errate” le valutazione che i suoi colleghi (i revisori, ndr) hanno fatto valutando il Bilancio. In particolare, riferendosi ai debiti fuori bilancio, sui quali, a detta dei revisori mancherebbe la copertura finanziaria, Longoni fa riferimento allo schema del Piano di Riequilibrio Decennale approvato il 29 settembre scorso. I revisori non avrebbero collegato i due elementi. Quei debiti infatti saranno coperti con quel piano. «Era semplice e facile da capire – ha dichiarato ironicamente l’assessore – ma sarà stato un malinteso». La relazione dei revisori è arrivata in ritardo e dopo non poche sollecitazioni. «Sarà stata la fretta – ha poi aggiunto l’assessore -. Si parla di 2.750.000 euro di debiti di cui in questo Bilancio, si finanzia solo una parte, per poi completarne l’estinzione nei prossimi due anni» ha spiegato ai consiglieri presenti in aula. L’altro parere contrario è sulle previsioni di entrata ritenute “inattendibili”. Anche su questo punto Longoni ha fatto notare che «i revisori non hanno tenuto conto delle svalutazioni dei crediti – precisando che – i colleghi che hanno espresso il parere sul Bilancio, non hanno vagliato correttamente l’intero documento». Ed ha insinuato il sospetto che ci sia stata volontà di «pararsi il didietro». Poi rivendica il «grande sforzo per produrre un Bilancio di alto profilo. I revisori – ha poi chiosato – non avevano nulla su cui appigliarsi ed hanno cercato il pelo nell’uovo».

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Dal punto di vista tecnico «c’è poco da dire – ha spiegato Longoni -. Abbiamo gestito l’Ente per 10 mesi in dodicesimi. Purtroppo le nuove imposte hanno solo reso le cose più difficili. Per non parlare dei tempi a cui il Governo ci ha sottoposto, in attesa che venissero varati i provvedimenti legislativi. Abbiamo ridotto le spese oltre ogni immaginazione. I costi della formazione sono stati ridotti del 50%. Le spese per le autovetture di rappresentanza sono state ridotte a zero. Solo un anno fa – ha precisato Longoni – l’Ente era schiacciato da debiti. Li abbiamo ridotti di quasi 20 milioni di euro, rifinanziandoli a 30 anni con interessi del 1,465%. Sono stati bloccati tutti i pignoramenti. Abbiamo restituito serenità all’Ente. Si è trattato si un’operazione estremamente vantaggiosa per il Comune di Marano. Non si tratta di mutuo – ha spiegato Longoni -, ma di anticipazioni della Cassa Depositi e prestiti e quindi non incide sull’indebitamento. Il Passo successivo – ha poi proseguito – è la predisposizione del Piano di Riequilibrio Decennale, ma non prima di aver accertato tutti i debiti fuori bilancio e i “fondi vincolati” utilizzati negli anni». Il Piano dovrà essere approvato entro il 28 dicembre prossimo.

Il sindaco Liccardo intervenendo sul Bilancio pochi istanti prima del voto ha sottolineato lo «sforzo per mantenere bassa la pressione fiscale e – in particolare quella che non esita a definire l’operazione verità, per capire e far emergere la reale situazione economica dell’Ente. Abbiamo fatto scelte molto coraggiose – ha dichiarato il sindaco – con rigore e responsabilità. Siamo comunque riusciti a fare degli investimenti e stiamo lavorando per attivare nuovi finanziamenti dalla UE». Liccardo non ha risparmiato bordate ai revisori dei conti: «O sono in mala fede o agiscono su mandato o hanno poca competenza – ha detto -. Ma non ci facciamo intimidire». La presidente Di Guida ha precisato che «i revisori dei conti sono stati invitati in aula, a partecipare ai lavori dell’assise, ma hanno declinato l’invito».

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