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CASAVATORE, INCESURATO UCCISO IN UN AGGUATO
Incensurato, colpito a bordo della moto

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CASAVATORE. La mattanza della camorra continua. Dario Scherillo, 26 anni, incensurato, è stato ucciso lunedì sera in un agguato a Casavatore, comune limitrofo alla zona di «guerra» dagli uomini del clan di Lauro e un gruppo di scissionisti. Con il morto di Casavatore si arriva alla cifra di 24 omicidi in un mese.



L’AGGUATO
. Lo hanno raggiunto mentre era in sella alla sua moto, una «Honda» e gli hanno esploso contro alcuni colpi d’arma da fuoco. Dario Scherillo, è stramazzato al suolo privo di sensi ed è morto dopo pochi minuti. E’ stato ucciso in via Segrè a Casavatore con diversi colpi d’arma da fuoco. Gli assassini che, secondo una prima ricostruzione erano in sella ad uno scooter, si sono allontanati precipitosamente. Per far luce su questo delitto gli investigatori stanno prendendo in esame tutte le ipotesi, compresa quella della rapina. Forse il giovane ha tentato di mettere in salvo la sua «Honda» in sella alla quale stava facendo rientro a casa e i malviventi per indurlo a fermarsi avrebbero aperto il fuoco. La precisa ricostruzione della dinamica dell’agguato, che sarà stabilita solo nelle prossime ore (determinante, in tal senso, il racconto di eventuali testimoni), potrebbe indirizzare gli inquirenti a proseguire o ad abbandonare definitivamente questa ipotesi.



INCENSURATO
.L’unico dato certo è che Scherillo era incensurato. La sua famiglia, a Casavatore, viene descritta, come tranquilla, composta da onesti lavoratori. Anche la vittima lavorava presso un’agenzia di pratiche automobilistiche proprio nel vicino quartiere di Secondigliano, dove nelle scorse settimane è divampata la faida tra gli uomini del boss Paolo Di Lauro, detto «Ciruzzo ‘o milionario» ed un gruppo di ex fedelissimi che avrebbe deciso di mettersi in proprio per la gestione del mercato della droga. Una faida cruenta che non sta risparmiando neanche persone innocenti, come Gelsomina Verde, 22enne, incensurata, uccisa e poi data alle fiamme solo perchè aveva stretto una amicizia scomoda o un anziano morto a causa delle percosse subite da un gruppo di delinquenti che voleva sapere dove si fosse nascosto il figlio della sua compagna. E poi i numerosi attentati dinamitardi contro abitazioni ed esercizi commerciali di persone non coinvolte direttamente nella guerra ma compiuti a scopo intimidatorio. Forse lavorando proprio nel quartiere di Secondigliano Scherillo è stato involontario testimone di qualcosa e per questo sarebbe sarebbe stato ucciso? Al momento tutte le ipotesi vengono vagliate attentamente dai carabinieri del comando provinciale di Napoli. Gli inquirenti non si sbilanciano mentre continuano a raccogliere ogni elemento che potrebbe risultare utile alle indagini.

6 dicembre 2004

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