Doveva servire la viabilità tra l’area Pip di Marano e la zona Asi di Giugliano – Qualiano, ma è chiusa da anni e con pochissime possibilità di essere aperta in tempi brevi, dopo il cedimento del manto stradale a causa di un problema al sistema fognario che, negli ultimi anni, ha eroso circa un centinaio di metri cubi di terreno e asfalto. Dalla via di Candida, tra Villaricca e Qualiano, a pochi metri dal Ponte Surriento, la strada sale in direzione di Marano, ma l’accesso è tutt’ora impedito da alcuni blocchi di cemento, che costringono i proprietari dei fondi agricoli e i residenti della zona, a imboccare Via Roma, in direzione di Via del Pesce. «La situazione è bloccata da anni e nonostante le nostre richieste, nessuno sa spiegarci perché ci troviamo in questa situazione». La strada infatti è stata costruita nel 2008, dal Comune di Marano, capofila del Piano Integrato Territoriale, su quello che in precedenza non era altro che un viottolo di campagna, ma a distanza di tempo, non è mai stata aperta al traffico. La ditta che ha eseguito i lavori, da quanto si apprende è fallita e molti proprietari dei terreni espropriati, tra cui anche cittadini di Villaricca, non hanno ancora ricevuto nessun pagamento.
L’arteria che si estende per oltre un chilometro, si ferma nell’area Pip di Marano, una zona di insediamenti produttivi, con una situazione controversa e con una serie interrogativi ancora aperti, vicende tutt’ora al vaglio della magistratura. Il cedimento del manto stradale non fa che peggiorare la situazione. Il Comune di Villaricca prende le distanze da quanto accaduto e indica il Comune di Marano, come responsabile del progetto e dei lavori eseguiti. A mancare innanzitutto è il collaudo e il fatto che il manto stradale è sprofondato, è segno che i lavori non sono stati eseguiti a regola d’arte. Oggi però i cittadini si chiedono quando verranno prese iniziative per mettere in sicurezza la zona e avviare l’iter per l’apertura definitiva dell’arteria. Tra l’altro, proprio la sua condizione di “strada chiusa”, ha creato una situazione che incoraggia i cosiddetti “criminali dell’ambiente” a servirsi della zona per scaricare rifiuti speciali ai lati della strada, aggiungendo ai disagi già esistenti per il mancato utilizzo della viabilità, quello dell’inquinamento ambientale che, come sta accadendo negli ultimi tempi, provoca frequenti roghi di materiale tossico e pericoloso, infestando l’aria e le campagne circostanti di veleni.


