Prosegue il braccio di ferro tra le varie componenti della coalizione di centrodestra sul nome del candidato a sindaco. Ieri sera si è tenuto un tavolo di confronto provinciale durante il quale sono state discusse tre candidature: Luigi Guarino per Forza Italia, Vincenzo Basile proposto da Fratelli d’Italia e La Destra, Nello Palumbo caldeggiato dall’area moderata. Ore e ore di confronto, però, non hanno portato al raggiungimento di un accordo su nessuno di questi tre nomi. A quattro giorni dalla chiusura delle liste il centrodestra si ritrova ancora impantanato in una “guerra fredda” tra i partiti. In stand by l’area moderata e il Npsi, fermi ancora sul nome di Nello Palumbo. Con due piedi in una scarpa sembra essere anche il candidato alla presidenza della Regione Campania Stefano Caldoro.
Fratelli d’Italia, invece, ha ribadito la sua posizione e, per il momento, continuerà a sostenere la candidatura dell’ex deputato di Alleanza Nazionale Vincenzo Basile. Il gruppo composto da Fdi e La Destra ha sempre sostenuto la necessità di candidare a sindaco un politico super-partes che non avesse ricoperto il ruolo di consigliere comunale nell’ultima amministrazione sciolta per infiltrazioni camorristiche. Per questo motivo, la loro risposta è stata “no” al candidato di Forza Italia Luigi Guarino. L’ex presidente del consiglio comunale, tuttavia, sarebbe forte del consenso arrecatogli sia da Luigi Cesaro che da Antonio Pentangelo, oltre che dagli ex consiglieri del Pdl che venerdì sera avallarono la sua candidatura. A questa decisione, comunque, si è giunti attraverso un “accordo di coalizione”. Il nome di Guarino è stato proposto al tavolo provinciale di ieri sera, ma se la sua candidatura non dovesse passare l’ex presidente del consiglio comunale dovrà restare all’interno della coalizione.
È lo stesso Guarino ad intervenire sulla vicenda. «Nel caso il mio nome non passasse – afferma – resterò in Forza Italia, ma sarà sempre il mio partito a decidere. Senza offendere le altre forze politiche o evitando i moralismi, la politica è fatta di numeri. Forza Italia ha una marcia in più ed in questo momento “Forza Italia sono io”. Mi auguro che oggi venga presa una decisione e che il buon senso vada avanti, dato che già è stato perso molto tempo». Secondo indiscrezioni, ad alcune componenti del centrodestra, compresi ex consiglieri del Pdl, non sarebbe gradita la candidatura di Guarino in merito alla questione della “incadidabilità”. «Premesso che l’intero ultimo consiglio comunale, dalla sinistra alla destra, ha in corso un procedimento di ricorso al Tar che continua inspiegabilmente ad essere rinviato. Premesso anche che l’ultima amministrazione comunale è stata sciolta per infiltrazioni camorristiche con un documento di 30 pagine che fa riferimento agli ultimi vent’anni di politica dove a governare è stata principalmente la sinistra. Premesso che io, così come il magistrato ed ex vice sindaco Antonio Panico, attendo la convocazione per la sentenza d’appello per l’assoluzione in merito all’incadidabilità. La risposta a queste premessa è una sola: basta con questa pseudo demagogia – tuona Guarino. Quando ho ricoperto il ruolo di presidente del consiglio comunale non ho avuto mai il sentore di queste presunte infiltrazioni camorristiche. Se ci fossero state, mi sarei dimesso immediatamente. Non ho bisogno di vivere di politica, ma la faccio attivamente per risolvere i problemi quotidiani dei miei concittadini. Giugliano è una città abitata da persone per bene e oneste. Smettiamola di fare politica attraverso moralismi e demagogie».

