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venerdì, Aprile 26, 2024
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GIUGLIANESE E DISCARICHE, IL FRONTE DEL NO
La marcia di «Uniti per l’ambiente». Tre città in corteo

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GIUGLIANO. La carica dei tremila. Per la prima volta in tanti anni di onorate battaglie, gli abitanti di Giugliano, Qualiano e Villaricca scendono insieme in piazza per gridare forte il proprio no alla riapertura e all’ampliamento della discarica di Settecainate. Per chiedere che, una volta tanto, i patti siano rispettati. Per ottenere la promessa chiusura dell’impianto il prossimo 21 marzo, così come ribadito più volte al commissario straordinario per l’emergenza rifiuti Corrado Catenacci.
Sono accorsi in tremila per rivendicare i propri diritti, giovani studenti e anziani pensionati, tutti insieme appassionatamente con un solo scopo: la tutela della salute e del territorio. Con loro, in testa al corteo, i sindaci dei tre paesi dell’hinterland: Francesco Taglialatela, Michele Schiano di Visconti e Raffaele Topo, uniti oltre i colori della politica. La manifestazione comincia alle 9.30, a Qualiano, in piazza del Popolo. A dettare l’andatura c’è un caratteristico trattore. Poco dietro i promotori di quella che universalmente è stata definita la “Marcia per la vita”, tutti iscritti al Coordinamento Uniti per l’Ambiente. Striscioni e bandiere colorano la sfilata, cori e canzoni scandiscono il ritmo. Qualcuno sottolinea con un cartellone come Giugliano, città della mela annurca, sia diventata «la città della mela sporca», qualcun altro invoca a gran voce la liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista de “Il Manifesto” rapita in Iraq. In segno di lutto, al passaggio del lungo serpente di dimostranti, i commercianti abbassano a metà le saracinesche dei propri negozi. Dopo aver attraversato le arterie principali di Qualiano, il corteo prosegue verso la corsia Sud della Circumvallazione esterna, dove gli studenti del liceo De Carlo si uniscono alla marcia e danno nuova linfa alla processione col loro entusiasmo coinvolgente. Sotto lo sguardo vigile di polizia, carabinieri e vigili urbani, i manifestanti attraversano le anguste stradine di Villaricca e si dirigono a Giugliano, con i ragazzi delle scuole medie che arricchiscono sempre più il gruppo. Alta tensione al Municipio di Giugliano, con la folla che grida inferocita «Vergogna, vergogna» mentre il volto della fascia tricolore Tagliatatela s’incupisce all’improvviso. In piazza Annunziata, davanti all’omonima chiesa dalla facciata appena restaurata, il corteo si ferma. E la parola passa ai tre sindaci. In coro, Taglialatela, Schiano di Visconti e Topo ribadiscono il significato profondo della manifestazione, accusano d’inerzia politica gli amministratori centrali e promettono un impegno maggiore per risolvere un’emergenza che da troppo tempo attanaglia la periferia settentrionale di Napoli e l’intera regione Campania. «Non molleremo – suona la carica il padrone di casa, Francesco Taglialatela, primo cittadino di Giugliano – Dopo gli espropri dello scorso dicembre abbiamo avuto rassicurazioni importanti dal prefetto Catenacci. Vedremo come andrà a finire, di certo noi non molleremo». La diffidenza, si sa, non è mai troppa. Soprattutto da queste parti, dove le promesse non mantenute ormai non si contano più. Lo sa bene Michele Schiano di Visconti, numero uno del consesso di Qualiano: «Questa comunità ne ha già passate troppe. Una nuova piramide di spazzatura si andrebbe ad aggiungere a quella che ha colmato l’invaso e finirebbe con l’appestare definitivamente l’aria. E minare definitivamente la nostra salute». «Già una volta ci siamo costituiti parte civile davanti al Tar – chiosa Raffaele Topo, da Villaricca – Non esiteremo a farlo una seconda volta, se le promesse dovessero non essere rispettate». Il dado è tratto, lo scontro finale è già cominciato.

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