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martedì, Aprile 30, 2024
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BLITZ NEL BUNKER DEI «RIBELLI», ARRESTATI 6 SCISSIONISTI
Si nascondevano in tre villette di Licola. Sequestrate armi e munizioni

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GIUGLIANO. Si erano nascosti in tre villette prese a Licola, sul litorale domizio, quando i carabinieri li hanno sorpresi. Sei pregiudicati, tutti considerati legati all’ala scissionista del clan Di Lauro, sono finiti in manette. Quando i militari hanno fatto irruzione nel covo, i sei – che erano lì con alcuni familiari e avevano provviste per mesi – erano in possesso di 5 pistole e di 500 proiettili. Per gli investigatori dell’Arma o stavano preparando qualche spedizione di morte o erano pronti a difendersi da un agguato. Una dozzina le auto sequestrate, qualcuna aveva anche cambiato colore. Tre erano diventate un comodo nascondiglio per le armi. Anche il fatto di aver cambiato colore alla macchina che prima era rossa dà il segno che i sei arrestati avevano paura di qualche cosa, di qualcuno: anche loro si erano allontanati dalle proprie case come altre decine di persone che hanno abbandonato i quartieri di Secondigliano e di Scampia, quando la guerra tra le due fazioni criminali si è fatta più aspra. Gli arrestati sono quasi tutti originari di Scampia e Secondigliano: Ciro Caiazza, di 46 anni, Vito Calzone, di 31, Antonio Caiazza, di 23, Lucio Carriola, di 31 e Giuseppe Cipressa, di 44, e Berardino Barretta, di 19, originario di Melito. I sei, rifugiatisi insieme e lontani dalle aree ‘epicentro’ della faida che negli ultimi mesi ha determinato l’ uccisione di una quarantina di persone, erano in possesso di cinque potenti pistole: 3 semiautomatiche (due calibro 9 e una 7.65) e due a tamburo (una calibro 38 e l’ altra 357 Magnum). Inoltre, sono stati trovati in loro possesso piu’ 500 colpi per le stesse armi. L’accusa e’ di concorso in detenzione illegale di armi e munizioni. Sulle pistole saranno eseguiti accertamenti balistici per verificare se siano state utilizzate in recenti raid di camorra. Secondo quanto riferisce l’Adnkronos, i sei scissionisti arrestati la scorsa notte dai carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti, e dai carabinieri
dell’intervento operativo del battaglione Sicilia, avevano stabilito nelle tre villette la base operativa del gruppo dei ”ribelli”. Le villette, secondo gli investigatori, non erano nella disponibilita’ soltanto dei cinque indagati, sospettati di costituire il gruppo di fuoco degli scissionisti, ma anche di altri appartenenti affiliati alla cosca che ha giurato guerra a Paolo Di Lauro, detto ‘Ciruzzo ‘o milionario’. Una faida che in circa cinque mesi ha provocato la morte di 42 persone, tra le quali due donne e due ragazzi che nulla avevano a che vedere con la camorra. Grande la soddisfazione del ministro degli Interni Pisanu che ringraziando le forze dell’ordine ha detto: “L’obiettivo è la sconfitta definitiva della camorra”.

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