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domenica, Maggio 19, 2024
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Giugliano. Intervista a Giuliano Quaranta: «Pugnalato dal Pd, deluso da Poziello»

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Giuliano Quaranta è stato tra i
protagonisti della pre-campaga
elettorale delle ultime Amministrative.
Defenestrato da segretario
del Pd e fuori dalla giunta
Poziello, Quaranta ora non le
manda a dire nè al commissario
Peppe Russo nè al primo cittadino.
Nell’intervista abbiamo ripercorso
i fatti politici che lo
hanno visto coinvolto negli ultimi
mesi.

Molti affermano che le primarie
non dovevano tenersi e che
non era il modo giusto per scegliere
il candidato a sindaco del
Pd. Si sente di aver fallito come
segretario?

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Sono sempre stato un moderato,
aperto al dialogo. Quando sono
stato eletto segretario ho messo subito
le cose in chiaro, affermando
che non avrei fatto il segretario solo
di una parte del PD, ma che sarebbe
stato necessario il supporto
di tutto il circolo. Personalmente,
ho tentato in tutti i modi di evitare
le primarie. Nessuno dei quattro
candidati, però, ha voluto fare un
passo indietro nè è stata trovata
una convergenza su un nome condiviso.
L’unico disposto a dialogare
era Giovanni F. Russo. Convocai la
segreteria del circolo e il direttivo
che, a maggioranza, votarono a favore
dello svolgimento delle primarie.
Quattro persone non è
sinonimo di spaccatura all’interno
del partito. Ognuno aveva le proprie
velleità e i numeri per competere.

È vero che già lo scorso ottobre
era stato fatto il nome dell’avvocato
Emanuele D’Alterio
come candidati a sindaco del
Pd?

Posso affermare che nel circolo di
Giugliano il nome di Emanuele
D’Alterio non è mai venuto fuori.
Ne fu fatta menzione soltanto a
quarantotto ore dal commissariamento,
quando Peppe Russo ci
disse che per il superamento di Poziello,
il candidato a sindaco sarebbe
stato Emanuele
D’Alterio. Scelta contestata dal direttivo
per il metodo impositivo utilizzato.
Anche perché, in un primo
momento, il commissario ci chiese
una mano per trovare una convergenza
su una figura autorevole interna
al partito. Mi disse: “Non
ritenerti l’ex segretario e dammi
una mano a trovare il nome giusto”.
Ventiquattro ore dopo, si pose
nel modo completamente opposto,
asserendo di avere le mani legate e
che il candidato sarebbe stato
Emanuele D’Alterio senza discutere
oltre.

Di chi sono le responsabilità
per il commissariamento del
circolo?

Io ho fatto i miei errori, ma le responsabilità
maggiori credo le
abbia il segretario provinciale. Una
decina di giorni prima delle primarie,
mi chiamarono dalla segreteria
provinciale dicendo che, su disposizione
di Carpentieri, i quattro
candidati avrebbero dovuto produrre
i certificati contenenti casellario
giudiziale e carichi pendenti.
Immediatamente mi attivai e dopo
pochi giorni ebbi tutti i documenti.
Quelli di Giovanni Russo e di Antonio
Poziello erano chiusi in una
busta, sigillata e intestata al segretario
provinciale. Il venerdì pomeriggio,
acquisiti tutti i certificati,
chiamai Carpentieri e gli chiesi di
vederci per consegnargli i documenti
indirizzati a lui. Carpentieri
mi rispose: “Lascia stare. Domenica
ci sono le primarie, vengo a
Giugliano e me li prendo”. È vero,
avrei potuto aprire le buste, ma l’intestazione
era chiara e nemmeno
Carpentieri mi chiese di controllare.
Per giunta, il giorno delle primarie,
di mattina ci incontrammo.
Gli diedi tutti i certificati, aperti e
chiusi, e lui si limitò a riporli in
auto senza nemmeno guardarli. Quindi mi chiedo, alla luce del caos
dei democratici nella provincia di
Napoli, perché io sono stato commissariato
e Carpentieri continua
a svolgere le sue funzioni? Forse
perché ha più santi in paradiso?

Come valuta il comportamento
della deputata Giovanna
Palma?

No comment. Ne ho parlato abbastanza
in passato, il mio pensiero è
noto. Resto sempre della stessa opinione.
Nell’intervista rilasciata al nostro
settimanale, il commissario
Peppe Russo ha parlato di
“figuranti” all’interno del PD e
di pacchetti di tessere? Che
cosa vuole rispondere?
L’unico vero figurante in questa
commedia dell’arte è proprio Peppe
Russo. Parla di duemila tessere impacchettate,
ma le sue sono soltanto
accuse prive di fondamento.
Mi ha dato molto fastidio leggere la
frase: “Era saltato il quadro delle regole”.
Nel Pd di Giugliano le regole
ci sono sempre state e sono sempre
state rispettate. Tutte le discussioni
politiche sono avvenute all’interno
del direttivo, in un sano clima di
confronto. Anzi, non capisco perché
il partito sia ancora commissariato
a differenza di Ercolano. Non
è fissata una data per il tesseramento
e non si sa quando si svolgerà
il congresso.

Da segretario del Pd indicato
dall’area Palma, poi hai scelto
di seguire Poziello. I motivi
della scelta?

Non ‘è stato nessun passaggio da
una componente a un’altra.
Come segretario del circolo locale
non ho potuto e voluto rinnegare il
risultato delle primarie. Ho difeso
fino in fondo l’esito delle primarie e
di conseguenza Antonio Poziello.

Dopo la vittoria di Poziello, si è
fatto il suo nome per l’ingresso
in giunta. Perchè non se n’è
fatto più niente?

Confermo che ci sono stati numerosi
contatti con Antonio Poziello e
sinceramente non ho capito perché
non si è andati più verso quella direzione.
Sono molto amareggiato
anche perché non sento più Antonio
da tempo. C’è stato un distacco
a mio parere inspiegabile. Magari
Poziello ha trovato più utile ripiegare
su persone del PD che fossero
più gestibili di me.
Se avesse voluto dare continuità a
un progetto politico che potesse andare
oltre le liste civiche, avrebbe
dovuto concretizzare ciò che mi
aveva detto in fase pre elettorale.

Un’opinione sulla giunta e sui
primi mesi d’amministrazione?

Esclusi i tecnici, tra gli assessori
politici mi aspettavo qualcosa di
meglio. Penso che Grauso si debba
impegnare maggiormente sulle
questioni come ordine pubblico e
sicurezza, in virtù degli incresciosi
fatti di cronaca avvenuti recentemente,
dalle aggressioni ai vigili urbani,
ai continui raid criminali alle
attività commerciali del posto.
Sull’amministrazione non so che
dire, perché fin’ora non ho visto
grande progettualità. È vero che
Poziello ha trovato tante emergenze,
ma al momento mi pare che
si navighi a vista.

Cosa ne pensa dell’operato dei
quattro consiglieri comunali
del PD?

Su Nicola Pirozzi non avevo dubbi.
Ricopre egregiamente il ruolo di capogruppo
e sta presentando interpellanze
interessanti. Su tutti mi
sta sorprendendo in positivo
Adriano Castaldo. È un giovane
preparato, con grandi idee e spirito
di iniziativa. Continuando così
credo che si ritaglierà uno spazio
importante nel partito.

Quale sarà il suo futuro politico?

Il PD a Giugliano, e non solo, mi
ha deluso molto. C’è stato un silenzio
colpevole da parte della segreteria
regionale sulle vicende appena
raccontate. Mi sono sentito pugnalato
alle spalle dagli amici di partito,
i quali mi hanno utilizzato
come capro espiatorio per giustificare
la sconfitta elettorale. Certamente
continuerò a fare politica
anche al di fuori del Partito Democratico.
Sono una persona onesta e
per bene che ha a cuore i problemi
dei cittadini. Mi ritengo un moderato
e continuerò a coltivare questa
mia ideologia. Resto alla finestra
per ora, ma a breve ci saranno novità.

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