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domenica, Maggio 19, 2024
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GUERRA DI CAMORRA. Boss e affiliati accerchiati nelle palazzine: tensione alle stelle dopo l’agguato

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I ‘Bodo’ si sentono nel mirino. Sapevano di essere un obiettivo e avevano avvertito il pericolo. Quattro giorni prima dell’agguato, due dei De Micco erano stati bloccati da una pattuglia in borghese per un controllo: c’era stato un breve parapiglia e i fermati avevano tentato una sorta di reazione-fuga. Poi le giustificazioni: “Marescià, scusateci. Ma non è un buon periodo per noi. E ci dobbiamo guardare le spalle. Le cose non stanno bene. Voi non siete in divisa e a noi ci ha preso la paura”.

E’ il segnale – come riporta Cronache di Napoli – che c’è uno scontro in atto e tutto può accadere. Ma se ne sono accorti pure gli agenti che pattugliano le palazzine in via Cupa Molisso: qui è calato il coprifuoco da circa una settimana. I centauri non sfrecciano più fuon dal rione e in giro non si vedono i personaggi Operativi’. I De Micco si sentono accerchiati nella loro roccaforte. Perché? Gli investigatori battono la pista che porta a una ‘frizione’ con il sistema criminale di Casalnuovo-Volla. Nei giorni precedenti c’era stata una sequenza da brivido in poche ore: una lite, un pestaggio e un assalto a colpi di pistola. Una escalation che avrebbe provocato una frattura insanabile. E che avrebbe accelerato gli eventi. Non a caso Luigi De Micco è stato ferito a colpi di pistola a 800 metri dal suo appartamento l’altro ieri pomeriggio. Nel rione dove abita e dove si sente al sicuro.

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Via Cupa Molisso è sul lato opposto di via Argine. Gli investigatori lo indicano come il reggente del clan, i ‘Bodo” di stanza a Ponticelli. Alle 14 e 30 è insieme ad Antonio Autore: stanno parlando a quindici metri da un bar. In quel momento sono fermi su un piano rialzato. una sorta di terrazzino, racconteranno poco più tardi alla polizia. Giunge una utilitaria con due uomini. L’uomo seduto sul sedile del passeggero impugna una pistola e indossa un casco integrale: comincia a sparare verso i due, che non perdono un secondo. Si voltano sul lato opposto e cominciano a correre verso i porticati, dove ci sono i negozi. De Micco viene colpito da un proiettile a un fianco, il 23 enne da una pallottola alla schiena. Il commando prosegue la corsa in auto, senza fermarsi. A quel punto il 40enne canea Autore nella sua Mercedes e raggiunge l’ospedale Villa Befania. I medici del pronto soccorso fanno sapere che le condizioni non sono gravi: i proiettili non hanno leso organi intemi. De Micco viene dimesso tré ore più tardi. Autore viene trasferito al Cardarelli, perché la pallottola è ritenuta e deve essere operato. Intanto la polizia scientifica effettua un sopralluogo in via Cupa Molisso: gli agenti trovano una scia lunga 15 bossoli calibro 9. Secondo gli investigatori il commando ha sparato per uccidere, ma la reazione dei due è stata veloce.

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