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venerdì, Maggio 17, 2024
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Protesta contro la nuova discarica di via Grotta dell’Olmo destinata alla fos

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I manifestanti bloccano la tangenziale e assediano il cantiere


GIUGLIANO – Cinquecento persone in strada ieri mattina a Varcaturo per dire “no” alla nuova discarica di via Grotta dell’Olmo. “Basta, Giugliano ha già dato troppo”, è lo slogan della protesta. Trecento auto hanno bloccato la tangenziale, poi il corteo si è spostato davanti al cantiere del nuovo invaso. Si tratta di un’ex cava per l’estrazione abusiva di Pozzolana, tra Licola e Varcaturo. I lavori della Fibe, la società che gestisce cdr e stoccaggio, iniziarono in gran segreto circa due settimane fa. L’allarme fu lanciato dagli esponenti di Rifondazione. La discarica, destinata ad accogliere la frazione organica stabilizzata (fos) e i sovvalli del cdr di Ponte Riccio, è a due passi dalle spiagge, 200 metri da una scuola elementare e appena 50 dalle abitazioni. 600mila i metri cubi di rifiuti che potrà accogliere. Entrerà in funzione i primi di ottobre, quando sarà cioè colmo l’altro invaso della Fibe, la cosiddetta “Cava Giuliani”, già al centro di furiose proteste per i miasmi causati dalla fermentazione della fos. “L’intero hinterland giuglianese non può continuare a pagare il prezzo di un’emergenza infinita – dichiara Cesare Basile, rappresentante della lista civica Giugliano Lido – a rischio c’è la salute di migliaia di persone e il lavoro di centinaia di imprese commerciali”. Alla manifestazione hanno aderito Democratici di Sinistra, Verdi e Sdi. “E’ assurdo che si possa realizzare una nuova discarica a Varcaturo – dice Maria Rosaria Coppola, portavoce del comitato Proliterna -. E’ venuto il momento di avviare la bonifica e dire basta al ‘saccheggio istituzionale’ di questa zona”. E’ intanto iniziata la raccolta di firme per fermare i lavori della nuova discarica. Cinquemila quelle raccolte da Rifondazione Comunista, Legambiente, Confesercenti, Assoturismo, Fiba, i no global di Attac ed i comitati civici ProLiterna-Varcaturo, Liternum Oggi-Lago Patria e Ponte Riccio. La firme verranno inviate al Presidente della Repubblica, al governatore della Campania, al presidente della Provincia e al Ministro dell’Ambiente. Nei giorni scorsi era sceso in campo anche l’assessore provinciale al Lavoro, Corrado Gabriele: “Non è possibile che si continuino a concentrare rifiuti e veleni in questa città. Mi chiedo chi è il folle che può aver pensato di realizzare una discarica a pochi metri dalle spiagge, in una zona a vocazione turistica che da tempo sollecita interventi per la bonifica ed il recupero del territorio e che, invece, ora si vede addirittura arrivare una discarica”. Ma non sarebbe tutto. Sono insistenti le voci che circolano sull’utilizzo dei grandi buchi estrattivi, tanti tra Licola e Varcaturo. Troppe le indiscrezioni (dai palazzi) che si concludono con la parola “discarica”. E non solo di rifiuti urbani, ma… chissà? Rifiuti speciali, ospedalieri, ceneri del realizzando termodistruttore.

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