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sabato, Aprile 20, 2024
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Natale a rischio a Napoli: rabbia a San Gregorio Armeno dopo le nuove regole del Comune

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Ormai parte integrante della cultura partenopea, sta per iniziare la fiera di Natale di San Gregorio Armeno e di San Biagio dei Librai. E’ stata approvata dalla giunta De Magistris la delibera di istituzione. Le procedure di rilascio delle concessioni delle bancarelle sono già in atto, ma quest’anno è polemica tra gli artigiani per l’istituzione da parte del Comune delle nuove regole.
Si tratta di una vera e propria rassegna di prodotti artistici, dalla produzione culinaria all’artigianato, e non è circoscritta solo a San Gregorio Armeno, ma si estende su tutto il territorio metropolitano, da Ponticelli a Bagnoli, da Scampia a Fuorigrotta, da San Giovanni a Secondigliano, passando per la Sanità e il Centro Antico. “Siamo molto soddisfatti del lavoro messo in campo” ha affermato l’assessore alle Attività produttive Enrico Panini, dichiarando inoltre che verrà posta particolare attenzione agli arredi e alle luminarie, che dovranno essere in linea con il contesto urbanistico e architettonico circostante. Infatti pesanti saranno le sanzioni per chi non rispetta le regole emanate dalla giunta su qualità, decoro e pulizia, elementi che saranno garantiti anche dall’amministrazione.

Il Natale a Napoli ogni anno attira migliaia di turisti, ed è per questo motivo che la macchina della sicurezza sarà composta dalla protezione civile e dalla Polizia di Stato, oltre che da quella Locale. Le protezioni saranno applicate alla strada dei presepi, che accoglieranno migliaia di visitatori e quindi considerata un obiettivo ad alto rischio, e saranno mantenute fino alla fine delle feste natalizie. Infatti è stato istituito in vico Giuseppe Maffei dal 15 novembre al 6 gennaio 2018 un dispositivo di traffico e di sosta temporaneo con l’eccezione dei mezzi d’emergenza, delle Forze dell’Ordine, di soccorso e delle persone diversamente abili. Ma il problema principale è

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il mancato accordo tra il Comune e gli artigiani. Da quest’anno, infatti, la tassa di occupazione suolo non godrà più dello sconto del 50% come negli altri anni, ma dovrà essere pagata in toto e le bancarelle dovranno essere realizzate in legno per un ammontare di circa 1200 ciascuna e non solo. Le nuove regole sono state comunicate ad appena una settimana prima dell’inizio dell’evento, facendo scoppiare la rabbia degli artigiani che hanno accusato il Comune di ritardi organizzativi. Protesta anche Samuele Marigliano, presidente dell’associazione dell’arte presepiale, il quale ha manifestato non solo il malcontento generale, ma la preoccupazione per la mancanza di tempo: “Avevamo chiesto notizie certe per il mese di settembre ma i rinvii sono stati continui e alla fine siamo arrivati a pochi giorni prima della fiera. Forse siamo a rischio per l’intera stagione”. Intanto, gli artigiani si riuniscono per decidere il da farsi e cercare un accordo con il comune, ma se non si dovesse arrivare ad una soluzione, il Natale partenopeo potrebbe non essere lo stesso.

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