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venerdì, Aprile 26, 2024
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I GHANESI SFRATTATI OCCUPANO IL SAGRATO DELLA CHIESA

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VILLARICCA– Hanno gli occhi scavati dalla disperazione, le mani lacere di chi lavora ininterrottamente per quasi dodici ore al giorno. Sono gli immigrati ghanesi, circa un centinaio, che da mercoledì “occupano” simbolicamente il sagrato della chiesa di San Pasquale Baylon, a Villaricca. Da una settimana sono senza casa. I proprietari sono, infatti, costretti a revocare l’affitto degli alloggi messi loro a disposizione. E’ l’effetto della legge sull’immigrazione partorita da Bossi e Fini, che punisce chi ospita lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno. Loro, i ghanesi, fino ad adesso vivevano tutto sommato dignitosamente in un grosso caseggiato: un casermone da 300 euro ad appartamento, tre stanze in cui stavano in gruppi di otto o nove. E se adesso il proprietario ha dato loro lo sfratto non è per un rigurgito di pregiudizio razziale, ma per semplice paura. Qui, nella terra di confine tra Qualiano e Villaricca, il numero degli immigrati è in vertiginoso aumento. E tuttavia essi rappresentano una risorsa fondamentale per la sopravvivenza dell’economia contadina, il vero motore del sistema produttivo locale. La loro protesta, fanno sapere, proseguirà ad oltranza. Il parroco, padre Alfonso Ricci, ha offerto loro la solidarietà dell’intera comunità e anche il primo cittadino di Villaricca, Lello Topo, ha lanciato un appello ai suoi concittadini “affinché chi ha case da affittare si faccia avanti”. Quello che chiedono, i ghanesi, è “un briciolo di dignità”. “Basta lavoro nero”. “Regolarizzateci, non siamo criminali”.




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