Quest’anno la manifestazione viene promossa dalla neonata associazione “Tammurriata Giuglianese”, che ingloba per la prima volta tutte le forze culturali che da sempre provvedono all’organizzazione della festa, col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Giugliano. Tre postazioni per le paranze. Di mattina i carri con i danzatori si posizioneranno sulle sponde di Lago patria, presso lo Stadio del remo, presso i lidi di Varcaturo e sul piazzale antistante gli scavi archeologici di Liternum; poi, alle 20, confluiranno per l’appuntamento clou in piazza Annunziata, nel centro di Giugliano, per i balli e la degustazione di prodotti tipici. Nell’attesa, sul palco si esibirà il gruppo etno-rock “Il Parto delle nuvole pesanti”, concerto live promosso dall’etichetta discografica Storie di Note. Uno spettacolo di grande suggestione: energia, poesia, innovazione e tradizione. Il Parto delle nuvole pesanti offre un live di grande energia in cui entrano a far parte tutte le anime che nel tempo hanno costruito l’identità del parto, facendo tesoro delle esperienze teatrali e cinematografiche, concedendo lampi di virtuosismo, momenti di alta interpretazione e brani di coralità strumentale. Lo stile del gruppo miscela svariati elementi: la tradizione italiana e quella popolare, le sonorità rock d’oltreoceano e la world music, i testi mescolano l’italiano col dialetto. Chi sono. Salvatore De Siena (percussioni, tamburello, voce), Mimmo Crudo (basso acustico ed elettrico), Amerigo Sirianni (mandolino, chitarre), Mirco Menna (voce e chitarra classica), Pasqualino Nigro (fisarmonica e tastiera), Gennaro De Rosa (batteria).
Un po’ di storia di Nacchere e Tammorra. Nel periodo immediatamente successivo la Pasqua cristiana la provincia di Napoli ospita molte feste popolari a celebrazione della fine dei digiuni penitenziali che segnano il periodo della passione di Gesù. In Campania il giorno di Pasquetta, il Lunedì dell’angelo, si celebra la Madonna dell’Arco, raggiungendo il Santuario che si trova nei pressi di Sant’Anastasia. Gli abitanti di Giugliano in Campania le rendono omaggio ballando nel viale che dal santuario porta alla stazione della circumvesuviana, con la loro Tammurriata: la Giuglianese, è una delle più spettacolari e faticose che vengano tutt’oggi ballate. Forse sarebbe più giusto parlare di Siscarata che di Tammurriata, in quanto, oltre alla tammorra ed alla voce, lo strumento principe di questo ballo è il Sisco, da Sistrum, che anticamente, presso i romani era un flauto doppio, mentre presso i giuglianesi diventa il becco di un flauto dolce con innestata la parte armonica costruita con una canna di lago. Anche la partizione ritmica del ballo è differente dalle altre in quanto le tammurriate sono divise normalmente da due parti (il canto e la votata) che diventa nella Giuglianese tripartita (lento, canto e votata), in quanto essendo la votata molto energica richiede un momento successivo di recupero. C’è un’altra differenza: se le altre sono considerate balli di corteggiamento, questa è decisamente un ballo di sfida e di resistenza in cui esistono un vincitore ed un vinto, cosa che riflette molto il carattere degli abitanti, orgogliosi e compatti nel loro essere comunità e legati ai rapporti di forza interni ad essa.
Le Paranze. La famiglia Pennacchio si divide in due rami: Quartarola e Mezzone che originariamente allestivano i loro carri allegorici con materiali semplici: frasche, drappi, disegni e statuette votive. Una volta venivano trainati da cavalli addobbati per l’occasione, oggi i carri vengono trasportati con veicoli a motore. La famiglia D’Alterio, invece, risiede nella zona denominata Monaci, dove si trova il Convento dei frati francescani.
