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martedì, Maggio 21, 2024
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sisma in molise, tornano a casa i volontari di qualiano

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Hanno collaborato alla costruzione della tendopoli di Casacalenda: abbiamo partecipato alla disperazione di quella gente







QUALIANO – Le immagini della tragedia le hanno stampate sul volto. Gli occhi sono ancora rossi per la polvere. E un mare di ricordi che si mescolano confusi, tutti assieme. Mostrano le foto, parlano a bassa voce. Raccontano la storia della catastrofe. Sono gli angeli custodi della solidarietà. O almeno una piccola parte di essi. Sono i dieci volontari della protezione civile di Qualiano: da qualche ora sono tornati a casa dopo aver portato aiuto alla gente dei paesi colpiti dal terremoto. San Giuliano di Puglia, Larino, Casacalenda, Guardialfiera, Morrone, Croce di Magliano, Bonafro. Il nome della loro associazione è una sigla di quasi tutte consonanti. Anvfc, che sta per “Associazione Nazionale Vigili del fuoco in congedo”. A dispetto del nome, loro sono quasi tutti giovani. 20, 27, 29 anni.

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“La mia prima reazione, andando verso il Molise, era la sorpresa di scoprire un terra stupenda che non mi aspettavo – spiega Nicola Basile, il presidente della protezione civile di Qualiano -. L’amore dei contadini per quella terra era visibile, così come apparivano ben concrete la fatica e la tenacia”. Ai volontari di Qualiano, assieme agli altri dell’Anvfc, è stata affidata la costruzione e la gestione della tendopoli di Casacalenda, 2500 anime a 20 chilometri da Campobasso. “Ho visto montagne di rovine, ho visto le case che cadevano davanti a me per le nuove scosse. Ho visto i bambini della scuola di San Giuliano adagiati in quelle bare bianche. E’ stato sconvolgente. Ho visto soprattutto la disperazione dei vivi, ero sconcertato davanti a quei cumuli di macerie che erano state case, paesi, vita”. Nicola ha 29 anni e di mestiere fa il geometra. Da tredici anni è impegnato nel volontariato, dal ’96 è presidente della locale sezione della protezione civile. E’ laureando in ingegneria. “Già il giorno del terremoto ci hanno detto di tenerci pronti per partire. Per due giorni non abbiamo dormito. Poi è arrivato il fax, sei ore dopo eravamo già in gip”. “Ci ha spinto l’idea di essere utili agli altri – aggiunge il signor Aniello Elefante – era bellissimo vedere la gente, semplici cittadini di ogni parte d’Italia, che portavano i camioncini carichi di tende, brandine, vestiario, medicine, alimentari”.

A Larino e poi a Casacalenda i volontari di Qualiano, assieme a quelli della Croce Rossa, hanno gestito il centro operativo comunale, le richieste di verifica degli stabili. “In pochi giorni abbiamo controllato oltre 400 abitazioni, quasi la metà purtroppo erano distrutte o inagibili” spiegano. Giuseppe Ricciardiello, 20 anni, per tutti è Peppone. Anche lui è stato in Molise, al seguito dei volontari. “In queste emergenze si vive e si piange. Ho visto tanta solidarietà da parte di molti. Ho visto soprattutto bambini nelle tendopoli e tanti contadini rimasti vicino alle loro case distrutte o inabitabili. Ho osservato in loro l’abitudine a una vita essenziale fatta di rapporti quasi unicamente istintivi. La loro forza di reagire mi è sembrata molto nobile, coraggiosa. Durante la seconda scossa, quella del sesto grado della scala Richter, ho visto la gente piangere. Non sono riuscito a trattenere le lacrime”. Mentre parla Peppone ha gli occhi persi nel vuoto, alza lo sguardo al cielo accompagnando i ricordi con i gesti delle mani. Gli fa eco Pasquale Angelocola, 20 anni anche lui. “Mi ha colpito l’accoglienza riservataci. Alla fine eravamo diventati tutti una sola grande famiglia”. Ognuno ha una pagina da raccontare, ognuno ha avuto esperienze incisive. Angeli custodi dai colori sgargianti. Nelle città di tessuto blu hanno fatto di tutto. Alle lacrime hanno risposto con i sorrisi, alla sofferenza con la serenità. Una coperta, un succo di frutta e una carezza per tutti. Senza enfasi, né retorica. Senza fare prediche a nessuno e senza nulla pretendere. Tornando a casa, i volontari hanno ricevuto un fax. “Grazie di cuore”, è il messaggio che il sindaco di Casacalenda ha inviato al sindaco di Qualiano. A casa resteranno qualche giorno. “Tra due settimane ripartiamo”.

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