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GIUGLIANO, MARCIA ANTI-VELENI

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GIUGLIANO– Un’altra tappa della battaglia per l’ambiente a Giugliano. Una volta scongiurato il pericolo imminente dell’apertura di una nuova discarica a Varcaturo, adesso si ritorna in piazza e si raccolgono firme per ottenere fondi per la bonifica del territorio che, dopo anni di promesse seguite a sversamenti e devastazioni, resta ancora un miraggio. Le iniziative arrivano da più parti, ma lo scopo è unico: il ripristino dello stato dei luoghi. Il 30 novembre, sabato, si torna a marciare dai centri cittadini fino all’ingresso dell’ex discarica consortile di Giugliano «Tre Ponti- Masseria del Pozzo». In contemporanea parte l’sos ai parlamentari della zona perché si impegnino a strappare degli emendamenti significativi per la bonifica dell´area nella finanziaria. L’obiettivo è la messa in sicurezza del mega invaso (al confine col casertano, ma nel comune di Giugliano) che per anni ha accolto le immondizie di 20 comuni consorziati col Bacino Napoli Uno, più la città di Napoli. Il bacino è stato dismesso agli inizi del 2002 e dovrebbe essere trasformato in un campo da golf con 18 buche. Nel frattempo, però, continua ad appestare i residenti insieme con i miasmi dell’impianto di Cdr.
In piazza sabato scenderanno anche i comitati, le associazioni degli agricoltori e degli ambientalisti. L´adesione alla manifestazione è anche in discussione del consiglio di circoscrizione Giugliano Centro. Insomma si lotta per migliorare la vivibilità della zona e voltare pagina sull’inquinamento. Il dibattito è sempre vivo tra i politici. La bonifica è anche il tema dei manifesti con cui An ha tappezzato la città per promuovere una petizione popolare e chiedere che a Giugliano venga dichiarato lo stato di calamità per disastro ambientale. Una premessa, sostengono, per ottenere la bonifica del territorio. Per farlo e sanare le falde acquifere occorrono soldi. A questo punta anche la proposta di legge presentata dai Verdi. Il primo passo è scongiurare la concentrazione di impianti nello stesso comune ed evitare che Giugliano rappresenti un precedente per altri comuni della Campania. La proposta, che porta la firma di Alfonso Pecoraro Scanio, mira allo smantellamento di alcune strutture e a strappare soldi per la bonifica.
Intanto Giugliano resta un caso limite. Per anni ha ospitato una megadiscarica consortile e nel giro di pochi mesi sono arrivati un impianto di cdr, una megapiattaforma di stoccaggio. Senza contare che è stata di recente scongiurata l’apertura di una discarica nella zona di Sette Cainati a Varcaturo.





TONIA LIMATOLA- Il Mattino 27 novembre 2002

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