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domenica, Maggio 19, 2024
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EMEGENZA RIFIUTI. «E’ UNA CORSA CONTRO IL TEMPO»

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In Campania è una corsa contro il tempo per trovare nuovi spazi dove stoccare le ecoballe.
Senza aree dove depositare i rifiuti lavorati che escono dagli impianti di Cdr si rischia una nuova paralisi.
Il commissario di governo per l’emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, parlando a Trento, ha detto che la crisi ‘a Napoli e in Campania non è finita e una soluzione deve essere trovata sul territorio’.
Per Bertolaso ‘il lavoro da fare è ancora lungo, complesso, e richiede la collaborazione di tutti, come più volte ha anche sottolineato il presidente della Repubblica Napolitano’.
La Campania già tra qualche giorno potrebbe fare i conti con una nuova necessità, ovvero quella di reperire delle aree disponibili dove stoccare le ecoballe che sono prodotte quotidianamente dai sei impianti di Cdr in attività in Campania. Una nuova crisi che finirebbe per vanificare tutti gli sforzi finora compiuti per raccogliere i quantitativi di rifiuti che si erano accumulati lungo le strade nelle scorse settimane: nella sola città di Napoli gli operai dell’Asia, l’Azienda speciale igiene ambientale del Comune, hanno prelevato e smaltito più di tremila tonnellate di spazzatura, più quanto prodotto giorno dopo giorno.

Sono oltre 2000 le ecoballe per un peso di circa 2500 tonnellate che vengono prodotte quotidianamente al termine del ciclo di lavorazione nei Cdr e che bisogna sistemare da qualche parte.
Il sito di località Taverna del re, che si trova al confine tra i comuni di Giugliano (Napoli) e di Villa Literno (Caserta) non avrebbe più spazi disponibili. Le piazzole sono tutte occupate: all’interno del sito, l’unico in attività, già sono state depositate circa un milione e mezzo di ecoballe, in attesa che siano bruciate nel costruendo impianto di termovalorizzazione di Acerra e in quello progetto di Santa Maria La Fossa, nel Casertano, ma dal commissariato di governo fanno sapere che quelle stesse ecoballe, non sono a norma, e forse, non potranno mai essere bruciate.
Ma senza spazi per le ecoballe, che sono necessari come le discariche, dove vengono smaltiti gli scarti della lavorazione (ovvero fos e sovvalli), gli impianti di Cdr rischiano di finire in affanno, di lavorare a scartamento ridotto con il conseguente rallentamento delle operazioni di raccolta lungo le strade dei Comuni della Campania.
Sul fronte delle discariche si sta facendo fronte utilizzando quella di Parapoti, nel Salernitano, riaperta tra le proteste della popolazioni locali, e che chiuderà entro la metà del mese.
Tramontata l’ipotesi Romania, si aprono nuove strade per mettere fine all’emergenza rifiuti in Campania. Il primo passo dovrebbe essere quello di riaprire le porte alla discarica avellinese di Difesa Grande. A rivelarlo è stata Marta Di Gennaro, vice commissario all’emergenza rifiuti campana, ascoltata dalla commissione Ambiente del Senato.
Nei giorni scorsi Bruxelles ha chiesto all’Italia informazioni sui quattro siti individuati dal decreto legge del governo (che arrivera’ in Aula il 25 giugno), vale a dire Savignano Irpino (Avellino), Terzigno (Napoli), Sant’Arcangelo Trimonte (Benevento) e Serre (Salerno). Previsto un investimento di 400 milioni di euro di risorse europee e nazionali, nei prossimi sette anni. Tra gli obiettivi, una riduzione del 20% in tre anni dell’immondizia; la realizzazione del piano predisposto da Bertolaso, la costruzione di un terzo termovalorizzatore a Salerno.
La prossima settima a Palazzo Madama diversi importanti disegni di legge all’esame delle commissioni, tra questi il decreto legge sull’emergenza rifiuti.

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FONTE: Noipress.it

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