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sabato, Aprile 27, 2024
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L’INCREDULITA’ DEI CONOSCENTI. L’ORRIBILE DELITTO SCONVOLGE IL PAESE ORMAI PERDUTO

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dall’inviato a GIUGLIANO





Al bar Veneziano la giovane Anna, commessa, fa la spola dal bancone ai tavolini: porta spume e caffè ai tanti clienti che affollano il locale . “Che tragedia- dice, accaldata, mentre tiene in bilico il vassoio. Quei due ragazzi li conoscevo bene: venivano ogni giorno a fare colazione qui. Si chiacchierava, si scherzava un po’”. Via Verdi, Giugliano. Il giorno dopo la tragedia. Alla folla, al rumore assordante delle sirene spiegate, dei carabinieri al lavoro si è sostituito il silenzio: strano, carico di inquietudine. E’ il giorno delle domande ancora senza risposta, dei perché di un tragico delitto, delle ipotesi sul movente. Tutti ne parlano: agli angoli delle strade, nei bar, nei capannelli che si formano in paese. “Erano amici del cuore – racconta Francesco, 14 anni – è assurdo quello che è accaduto”. Ancora da fissare i funerali di Vittorio. Il corpo è alla medicina legale di Poggioreale: si attende l’esame autoptico. Il 19enne aveva cambiato il proprio cognome circa un anno fa. Figlio di madre nubile, portava il cognome della madre, Cosentino, ed un anno fa era stato adottato dal compagno di lei, del quale aveva preso il cognome, Vassallo appunto. “Dovevate vederlo – dice amaro il signor Gerardo, 40 anni – bello, robusto e con un sorriso sempre pronto. Difficilmente dimenticherò quel viso”. Non si parla d’altro a Giugliano. Dal centro fino all’ultima strada della periferia. Chiacchiere, dicerie, testimoni però del bisogno della gente di capire. “Non è possibile che avvengano fatti del genere nel nostro paese. Ci sono scippi, rapine a volontà ma omicidi tra ragazzi non ne erano mai capitati. Non si riesce a immaginare ”. Sono gli adulti che parlano così, e si capisce. Sono cresciuti in quel paese, l’hanno configurato secondo le loro idee e le loro tradizioni. Ora, improvvisamente, si trovano di fronte al dramma nero che non rientra né in quelle idee né in quelle tradizioni e sussurrano tutta la loro delusione, la loro inquietudine. Anche qui, però, è caduta una barriera. Giugliano, come molti altri paesi, sente dolorosamente di aver perso la propria identità. Ciò che viene da fuori influenza molto di più di quello che viene da dentro. Gli adulti dicono il loro doloroso stupore di fronte a dei giovani che sono ormai completamente diversi da loro. Gli unici “ragazzi di paese” rimasti sono loro, gli adulti. Di ragazzi di paese giovani non ne esistono più, semplicemente, perché non esiste più il paese.

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