dall’inviato a Giugliano
“Siamo tutti sconvolti, la notizia ci ha colti di sorpresa”. Andrea D’Alterio, presidente circoscrizionale di Giugliano centro, non nasconde “profondo dolore” per il tragico omicidio che ha scosso la cittadina. “Dietro un adolescente che sbaglia, non c’è il nulla, o la spinta di forze misteriose: ci siamo noi, i singoli e la società che abbiamo costruito. L’episodio – commenta D’Alterio – ci riguarda da vicino: pensate, la sede della circoscrizione è a venti metri dall’accaduto”. “Non si capisce cosa accada ai più piccoli e ai giovani – aggiunge -. Cosa accade alla comunità, insomma. Per capire occorre applicarsi, specialmente se molte cose, da tempo, stanno cambiando. Ma se si pensa soltanto agli affari propri, come accade a troppi, se non si riesce più a riflettere sulla vita che facciamo, se ci basta che sia produttiva e redditizia, circondata dai ‘comfort’ materiali o virtuali, se così vanno le cose, è fatale che si perda la capacità di guardare agli altri, e anche quella di guardare a se stessi”. A Giugliano – spiega D’Alterio – i giovani vivono situazioni di “disagio estremo”. “La capacità di guardarsi dentro – spiega – non viene affatto meno. Semplicemente non è più sorvegliata da nessuna capacità critica, dal senso di responsabilità. Così, spesso, viene sottomessa a una visione strumentale dei rapporti umani e sociali, che può giungere a esiti di inimmaginabile crudeltà. E’ questo quello che è probabilmente accaduto in via Verdi”. Scuola e istituzioni, spiega, devono intervenire. “I fondi delle attività culturali non devono essere investiti in spettacoli effimeri- polemizza -. Ai ragazzi dobbiamo dare laboratori permanenti di musica, teatro, pittura. Dobbiamo incentivare le attività sportive. In poche parole – conclude – dobbiamo interessarci di più a loro”.
