FAIDA FLEGREA, IN CELLA LA «CUPOLA» DEL CLAN LEONE

Quattro pregiudicati, tra cui il capo del clan Leone, sono stati sottoposti a fermo di pm dai carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Napoli nell’ambito delle indagini per un duplice omicidio nel quartiere di Fuorigrotta avvenuto lo scorso 11 ottobre. L’agguato di cui sono stati vittime Ciro Cuzzovaglia, 59 anni, e Raffaele Ostinato, 37 anni, affiliati al clan Cutolo, mentre erano a bordo di una Fiat 500 in via Tertulliano, si inquadra nel contrasto tra i Leone e i Cutolo per il controllo delle piazze di spaccio del Rione Traiano. In particolare, secondo gli inquirenti, costituisce una risposta all’omicidio del suocero di Davide Leone, arrestato oggi; Mario Iavarone era stato ucciso a Mugnano, grosso centro dell’hinterland napoletano, il 24 settembre scorso mentre si recava a far visita alla figlia. Il boss emergente Leone e’ ritenuto il mandante del duplice omicidio, mentre sulla scena del delitto si trovavano Marco Guillari, 34 anni; Giovanni Lamberti, suo coetaneo; e Biagio Scagliola, 50 anni, la porta della cui abitazione fu data alle fiamme poche ore dopo l’agguato di via Tertulliano. Leone e’ stato arrestato a Villaricca ieri notte, mentre gli altri tre in due villette a Pinetamare, sul litorale domizio, circostanza che testimonia i buoni rapporti dell’organizzazione criminale con altri clan. Il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia napoletana, Franco Roberti, sottolinea che la procura ha utilizzato il fermo di pm come strumento per interrompere lo scontro sanguinoso tra i due clan iniziato a maggio scorso.