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sabato, Maggio 4, 2024
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Alessandro morto a Villaricca a causa di una buca stradale, la madre non si dà pace: «Giustizia dove sei?»

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Morte di Alessandro Selvaggio: slitta ancora il processo. La madre: “Così lo hanno ucciso per l’ennesima volta”

«Sono già passati sette anni da quando mio figlio è morto e ancora non si vede nemmeno l’ombra della giustizia. Da due anni attendo che il processo riparta, ma le udienze vengono sempre rinviate con scuse ogni volta diverse». A parlare è Carolina Elia, mamma di Alessandro Selvaggio, il giovane che ha perso la vita a Villaricca, in provincia di Napoli, a causa di una buca sulla strada. «In questi anni mio figlio è stato ucciso tante altre volte», dice mamma Carolina, «l’ultima è stata il 5 dicembre scorso, quando la causa è stata rinviata per la terza volta».

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«Giustizia dove sei?», dice la mamma di Alessandro Selvaggio, «siamo quasi nel 2023 e una mamma che perde un figlio di soli 20 anni e un fratello che non avrà più una persona con cui condividere la vita devono essere mortificati nel loro dolore per il fatto di non poter dare giustizia ad Alessandro. Siamo distrutti e contemporaneamente dobbiamo avere anche la forza di non mollare. Ringraziamo l’avvocato Rapattoni e le Associazioni che ci supportano, ma è durissima. Io e mio figlio Christian lotteremo fino allo stremo delle nostre forze perché Alessandro abbia giustizia».

Quanto all’udienza del 5 dicembre scorso presso il Tribunale Napoli Nord, l’avvocato Walter Rapattoni dice: «Siamo tutti molto amareggiati, gli avvocati, la madre e il fratello di Alessandro, le parti civili, l’Associazione Familiari e Vittime della Strada e l’Associazione Mamme Coraggio, perché non è accettabile che per un giovane morto in quel modo non si riesca ad avere una sentenza. Le Associazioni sono molto vicine alle famiglie delle vittime e si battono sul territorio per la sicurezza stradale. Ci attiveremo nei prossimi mesi – continua Rapattoni – per dare giustizia ad Alessandro e ai familiari, perché ci lascia sorpresi quello che è accaduto in sede processuale, tra rinvii, smarrimento del fascicolo e incertezza sulle notifiche da fare ai testi che dovevano essere sentiti. Ci batteremo, non è accettabile un esito così».

L’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV è riuscita dopo 5 anni a far riaprire il caso Selvaggio. Il primo processo contro il datore di lavoro di Alessandro era stato, infatti, archiviato. «Le Associazioni Vittime della Strada e Mamme Coraggio si sono costituite parti civili, ora c’è il rischio che il processo venga archiviato perché sono quasi passati 7 anni e mezzo», dichiarano Pallotti, Ronzullo e Ciaramella, «continueremo a batterci perché Alessandro e la sua famiglia ottengano giustizia».

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