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sabato, Aprile 27, 2024
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Alessandro morto suicida a Gragnano, s’indaga sulla pizza con gli amici e l’ex fidanzatina

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Avvolto ancora in circostanze misteriose il caso del giovane ragazzo di Gragnano  morto suicida il 1 settembre scorso. Da subito gli inquirenti hanno presupposto che le motivazioni che avessero spinto il 13enne Alessandro ad un gesto così estremo, fossero da ricondurre al cyberbullismo, da cui, poi, sarebbero scaturiti alcuni atteggiamenti alquanto preoccupanti e insoliti da parte del ragazzo.

Le motivazioni del suicidio

Pare che una simile decisione abbia riscontrato il suo momento di maturazione dopo che Alessandro aveva trascorso, dopo le vacanze, la sera del 31 agosto in una pizzeria insieme alla fidanzatina e ad alcuni amici.  Quella serata che avrebbe dovuto essere un dolce saluto rivolto all’estate, si trasformò in un addio doloroso e inaspettato. Alessandro quella sera tornò a casa in macchina con la fidanzatina e la mamma che per qualche ragione l’avrebbero trattenuto. Senza alcun ombra di dubbio ciò che era avvenuto in quell’auto aveva destato un senso di amarezza e turbamento nell’adolescente che avrebbe scritto in una chat questa frase “Mia mamma si è offesa”, parole indubbiamente poco chiare rispetto il contesto di riferimento ma estremamente lineari sulla base del suo stato d’animo. Il padre del 13enne, Nello, aveva infatti dichiarato che il viso del figlio gli era apparso triste e scosso. 

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Il corso delle indagini

Sul caso stanno indagando i carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia mediante la coordinazione delle Procure di Torre Annunziata. Per il momento questi hanno individuato, sulla base delle indagini condotte, in un registro i nomi degli ipotetici colpevoli. Per il momento i carabinieri hanno identificato in totale 6 indagati, tra questi sono compresi 2 maggiorenni e 4 minorenni, tra cui è inserita anche l’ex fidanzatina. Questi, secondo la ricostruzione dei fatti, basata sulle attuali ipotesi, avrebbero tormentato il giovane Alessandro mediante l’utilizzo delle chat inviandogli messaggi intimidatori che poi l’avrebbero spinto a non visualizzare altra risoluzione alla sua tristezza se non il suicidio.

 

 

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