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martedì, Maggio 28, 2024
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Alice uccisa dal fratello, Alberto Scagni condannato a 24 anni e mezzo di carcere

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Alberto Scagni è stato condannato a 24 anni e sei mesi di carcere. È appena arrivata la sentenza nel processo di primo grado per l’omicidio di Alice Scagni, uccisa con 24 coltellate dal fratello il 1 maggio 2022 sotto la sua abitazione di Quinto, nel levante di Genova.

Scagni deve rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla parentela. I giudici hanno disposto anche la permanenza per almeno tre anni, dopo il carcere, in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

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L’avvocato dell’uomo, in carcere da un anno e 4 mesi, aveva chiesto che fosse riconosciuto il vizio parziale di mente nei confronti del suo assistito. “Una giusta pena non può essere l’ergastolo ma una condanna che permetta il recupero del condannato“, le parole di Alberto Caselli Lapeschi.

La richiesta di fine pena mai, motivata da crudeltà e premeditazione, era arrivata dalla procura. La difesa aveva puntato sul chiedere il riconoscimento di un vizio parziale di mente, ma la corte d’assise, presieduta dal giudice Massimo Cusatti, lo ha ritenuto semi infermo di mente sposando le conclusioni di Elvezio Pirfo, il perito del giudice delle indagini preliminari, e dei sui legali Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli.

Siamo moderatamente soddisfatti dalla sentenza visto che sono state accolte gran parte delle nostre argomentazioni. Leggeremo le motivazioni ed eventualmente faremo appello“. Sono le parole dei due avvocati, dopo la lettura del dispositivo che condanna l’omicida. “L’impianto difensivo è stato in buona parte accolto. Sono cadute le due aggravanti della crudeltà e del mezzo insidioso. I giudici hanno capito che Alberto deve essere educato e rieducato al termine della condanna perché gli è stato riconosciuto un disturbo grave della personalità” hanno concluso.

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