Spunta anche il nome del Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, (non indagato, ndr) nell’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sugli appalti relativi alla concessione del Rione Terra. Le indagini hanno portato agli arresti dell’ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e del dirigente della Regione Campania Nicola Oddati.
Tra gli arrestati spiccano l’ex sindaco Vincenzo Figliolia ed il dirigente regionale Nicola Oddati
Figliolia e Oddati sono accusati a vario titolo, insieme ad altre 9 persone, di concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite. Da quanto emege dalle indagini, l’ex primo cittadino premeva affinché l’appalto fosse affidato ad un Ati che faceva riferimento all’imprenditore Salvatore Musella. A tal proposito l’imprenditore riceveva le informazioni riservate sul conto dei requisiti di partecipazione alla gara che sarebbero stati richiesti nel bando.
Rione Terra, gara indirizzata verso l’Ati di Musella
Per gli inquirenti, Musella avrebbe ricevuto la bozza del bando di gara, la cui pubblicazione veniva rinviata. Ciò per consentire a Nicola Oddati di attivarsi per tessere la relazione dell’imprenditore, anche con i vertici nazionali del settore del turismo. Arrivando così al coinvolgimento del Presidente dell’Enit, al quale Oddati presentava il disinvolto imprenditore puteolano.
Insomma da parte di Figliolia vi sarebbe stata la chiara volontà di ‘costruire un vestito su misura’ per l’Ati facente capo a Musella. Lo stesso Ati che aveva in Oddati la ‘persona chiave’ per assumere credibilità nell’ambito del settore della ricezione turistico-alberghiera.
Un disegno che però non ha trovato realizzazione a causa della presentazione dell’offerta di gara da parte della società, poi risultata vincitrice. Si tratta di “Cultura e Natura”, con sede a Parete e riconducibile al noto imprenditoe ed anche sindaco di Parete, Vito Luigi Pellegrino (non indagato),
Arresti appalti Rione Terra, l’attenzione sulla commissione di gara
‘Un’intromissione’ non andata giù a Figliolia, che secondo le indagini condotte dalla Procura, avrebbe provato ad orientare l’affidamento verso l’Ati. Ciò avveniva attraverso la disposizione di una nuova valutazione del Piano Economico Finanziario (P.E.F.) presentato dalla Cultura e Natura che aveva ottenuto sino ad allora un punteggio più alto rispetto all’I.H. Malpensa S.r.l.-Cytec (Musella).
Il tutto a causa, secondo gli indagati, di un tentativo di orientare la gara verso la società di riferimento del sindaco di Parete, in contrasto con le volontà di Vincenzo Figliolia di favorire l’I.H. Malpensa S.r.l.-Cytec.
Questo aspetto fece concentrare le attenzioni dell’ex primo cittadino puteolano sui componenti della commissione di gara, ed in particolare sul segretario generale Giovanni Schiano di Colella.
Nell’ordinanza si legge, infatti, che “essendo per lui (Vincenzo Figliolia) del tutto normale che le gare o quanto meno quella in corso fossero condizionate, Figliolia trovava di fatto piuttosto concreto il rischio che anche altri avessero forzato, quanto o più di lui, l’andamento della gara, magari avvicinando la Morrone (componente della commisisone di gara e dirigente Provveditorato Opere Pubbliche Campania/Molise/Basilicata) oppure addirittura lo stesso segretario generale. In altre parole, piuttosto che chiedersi se la proposta della Cultura e Natura fosse preferibile rispetto a quella della AT1 su cui egli aveva puntato sin da principio, la sua preoccupazione era solo di accertare se altri avessero esercitato pressioni e condizionamenti anche più efficaci dei suoi sui membri della commissione”.
Arresti appalti Rione Terra, le parole di Figliolia su Vincenzo De Luca e il sindaco di Parete
In questa ottica, compare il nome del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “che – si legge nell’ordinanza – in alcuni passaggi pareva il destinatario dei maggiori sospetti di Figliolia, come colui che poteva aver operato dei condizionamenti più efficaci dei suoi, mentre in altri veniva definito “un signore”. Perché li avrebbe lasciati liberi di gestire la gara senza esercitare le ingerenze che – evidentemente – Figliolia avrebbe ritenuto del tutto legittime da parte del potente Presidente della Regione Campania”.
La Regione per il recupero del Rione Terra ha investito svariati milioni di euro. La spesa è rientrata ell’ambito di un progetto per Pozzuoli, come testimoniato dallo stesso Governatore nel corso di una sua visita proprio al Rione Terra.
Il timore di accordo a 3 con De Luca e il sindaco di Parete
Importante una conversazione intercettata tra Salvatore Musella e ed il legale rappresentante della Cytec Salvatore Della Corte. Qui il primo spiegava lo stato d’animo del Sindaco Figliolia, il quale era preoccupato per la sua reputazione in quanto temeva che quel risultato (ovvero l’assegnazione dalla gara alla società Cultura e Natura), per lui fallimentare, fosse interpretato come il frutto di un accordo “locale” tra lo stesso, De Luca ed il sindaco di Parete Vito Luigi Pellegrino.
Nel corso di una conversazione tra il segretario generale e l’ex primo cittadino di Pozzuoli, infatti, quest’ultimo ribadisce al primo che loro hanno perso. Successivamente Figliolia, con ira, aggiunge che De Luca lo ha invitato ad andarlo a trovare, perché vuole parlargli. Specificando che De Luca è stato “un signore”, perché li ha lasciati liberi nella gestione del bando di gara. Aggiungendo che il figlio è stato eletto a Caserta (Piero De Luca) e quindi, lui ha interesse a Caserta, a Parete e a Castel Volturno, avendo un albergo al centro città di Caserta.
Insomma da queste parole si originerebbe il ‘timore’ di Figliolia, essendo le città di Parete e Castel Volturno, direttamente collegate a Vito Luigi Pellegrino. Questi, oltre ad essere sindaco della cittadina dell’agro aversano, è anche titolare del Plana Resort, complesso alberghiero situato nella marittima realtà del Casertano.
