Arriva l’assistente infermiere in Italia: una figura che si colloca tra infermiere e OSS. Si tratta di un profilo professionale che suscita polemiche ma viene anche interpretato come un passo avanti per offrire un nuovo supporto alla sanità.
Arriva la figura dell’assistente infermiere in Italia
L’assistente infermiere è una nuova figura professionale che si colloca tra infermiere e OSS, con compiti specifici e riconducibili a standard definiti a livello nazionale. In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che recepisce l’Accordo Stato Regioni che lo scorso anno aveva già istituito questa figura. Il recente decreto ridefinisce le sue mansioni e il suo ruolo in sanità. L’assistente infermiere è una figura con una formazione complementare a quella dell’OSS, che agisce secondo le indicazioni dell’infermiere e ha mansioni limitate e specifiche.
Assistente infermiere: formazione e mansioni specifiche
Secondo il decreto, può diventare assistente infermiere chi è in possesso della qualifica di OSS e del diploma di scuola secondaria di primo grado. Si richiedono inoltre 24 mesi di esperienza lavorativa. In alternativa, anche chi non ha il diploma ma ha maturato almeno 5 anni di esperienza come OSS negli ultimi 8 anni può accedere a questo profilo, dopo una formazione specifica di 100 ore. Il corso di formazione come assistente infermiere ha una durata non inferiore a 500 ore seguito da un tirocinio. Al termine del corso è previsto un esame al cui termine si rilascerà un attestato di qualifica. Le attività dell’assistente infermiere sono rivolte a soddisfare bisogni di salute legati alla cronicità, disabilità, acuti in condizioni stabili, dipendenze e disturbi mentali. Può operare in tutte le fasi della vita, compreso lo stato terminale, ma seguendo sempre le indicazioni dell’infermiere e con mansioni di bassa intensità. Le mansioni riguardano la rilevazione dei parametri vitali, supporto alla somministrazione dei farmaci (non iniettivi) e ossigeno (su prescrizione), preparazione di medicazioni semplici, assistenza alla sanificazione e partecipazione all’educazione sanitaria.
Le polemiche e preoccupazioni sul nuovo operatore sanitario
L’introduzione dell’assistente infermiere può sembrare un passo avanti per la sanità italiana, ma porta con sé diverse polemiche e preoccupazioni dei sindacati e dei professionisti infermieri e OSS. Alcuni professionisti infatti sono contrari a questo nuovo profilo: avrebbero preferito invece un maggior riconoscimento economico e normativo per potenziare la sanità. Alcuni sindacati temono inoltre che questa figura potrebbe portare confusione su ruoli e responsabilità, svalutando il percorso universitario dell’infermiere. Secondo il Presidente del sindacato Nursing Up, Antonio De Palma, l’assistente infermiere è una figura che nasce per “tappare i buchi” legati alla carenza di infermieri ed è “l’ennesima toppa mal cucita su una sanità che fa acqua da tutte le parti“.