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venerdì, Aprile 26, 2024
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Le pensioni saranno più alte da gennaio, previsti aumenti da 300 euro

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Dal 2022 dovrebbero scattare gli aumenti delle pensioni. Da gennaio sono previste le rivalutazioni degli assegni delle pensioni che terranno conto del costo della vita a fronte della crescita dell’economia in questa seconda metà dell’anno. Oltre 22 milioni di italiani dovrebbero beneficiare dell’aggiornamento dell’assegno mensile. Questo graverà per circa quattro miliardi di euro sulle casse dell’Inps.

L’adeguamento della pensione avverrà sulla base dei prezzi al consumo, che nelle prossime settimane verranno resi noti dall’Istat. A condurre la rivalutazione degli assegni previdenziali non sarà solamente l’Inps, ma anche gli altri istituti pensionistici. Varierà a seconda della fascia di appartenenza di ciascun pensionato.

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AUMENTI PENSIONI 

Secondo alcune stime circolate in queste ore e stando a quanto riportato da Il Messaggero, è in arrivo un extra di circa 300 euro all’anno per chi oggi incassa intorno ai 1.500 euro al mese.  Quindi il pensionato vedrebbe la pensione aumentata di 25 euro, cifra lorda, al mese a partire dal prossimo gennaio.

Questi aumenti sono dovuti al fatto che ora diventa necessario compensare l’incremento dei prezzi. Il tasso di inflazione, secondo le rilevazioni dell’Istat, ha toccato l’1,7% a settembre e dunque difficilmente scenderà.

IL SISTEMA DEGLI SCAGLIONI

L’aumento sui cedolini del 2022 verrà calcolato sulla base del metodo di perequazione che adotterà il Governo. Ecco che dovrebbe tornare in vigore il sistema a scaglioni, più vantaggioso per il pensionato perché le decurtazioni del tasso di rivalutazione si applicano solo sulle quote di assegno superiori a certe soglie

Il recupero dell’inflazione sarà al 100% per la parte di pensione fino a 2000 euro mensili lordi, al 90% per le pensioni che sono 4 e 5 volte il minimo, che corrisponde a 500 euro, e al 75% oltre questa soglia

CAMERA AL LAVORO

La commissione Lavoro della Camera ha annunciato che proporrà un “contributo al percorso di adeguamento pensionistico” da inserire nella prossima legge di Bilancio. Sono le parole della presidente Romina Mura del Pd, dopo le audizioni di Cgil, Cisl, Uil e Ugl sul capitolo previdenziale. Si tratta di “un obiettivo ambizioso, ma non impossibile, che noi ci poniamo”. I sindacati puntano sulla “pensione di garanzia” che colmi i ‘buchi’ contributivi dei lavoratori discontinui, per garantire “un importo dignitoso dei futuri assegni ai più giovani”

 

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