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martedì, Aprile 30, 2024
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Superbonus, ultimissima occasione per ottenere la cessione del credito

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Sono le ultime ore per presentare le domande per la cessione del credito del Superbonus e dei bonus edilizi, infatti, la scadenza è fissata per il 4 aprile. Chi non presenterà la domanda, non avrà più altre possibilità per cedere i crediti oppure ottenere lo sconto in fattura. Il Consiglio dei Ministri del 26 marzo ha approvato il decreto legge in materia di agevolazioni fiscali con il quale viene meno l’ulteriore chance di remissione in bonis entro la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2024.

STOP ALLE DILAZIONI

Dunque non ci sarà più alcuna possibilità di dilazionare le richieste, infatti chi non presenterà la domanda entro domani, non ne avrà più possibilità. Lo stesso vale per chi, pur avendo rispettato tutti i altri criteri previsti dalla legge, ha fatto un errore o non ha comunicato all’Agenzia delle entrate la sua decisione di avere lo sconto in fattura o di cedere il credito riguardante i lavori effettuati nel 2023. Chi non invierà le comunicazioni di cessione del credito entro il 4 aprile, non potrà più accedere a questa agevolazione.

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La scadenza interessa i contribuenti che nel corso del 2023 hanno sostenuto spese per lavori in casa per i quali è ancora ammessa la cessione del credito. Interessa anche i beneficiari delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020, 2021 e 2022 ai fini della cessione delle rate non ancora fruite.

DOVE NON SI APPLICA

Lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito non si applica agli interventi di recupero degli immobili danneggiati dai terremoti in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Lo ha previsto il decreto, dove però si precisa che la deroga “trova applicazione nel limite di 400 milioni di euro per l’anno 2024, di cui 70 milioni per gli eventi sismici verificatesi il 6 aprile 2009”.

Il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli, ha scritto una lettera ai sindaci del cratere sismico nella quale afferma: “Sono già a lavoro per sostituire il 110% con un aumento del contributo parametrico”. Ha anche spiegato che “la somma di 330 milioni che ho personalmente indicato al Mef, quale provvista necessaria per il periodo aprile-dicembre 2024, è assolutamente sufficiente al nostro fabbisogno”.

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