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sabato, Aprile 27, 2024
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Beppe Vessicchio non ci sarà a Sanremo 2024: “La vita va avanti lo stesso”

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Beppe Vessicchio, il direttore d’orchestra più amato di Sanremo, quest’anno non parteciperà al festival della canzone italiana

Il veterano della musica quest’anno non sarà a Sanremo

Beppe Vessicchio, ormai iconico per le innumerevoli edizioni in cui a partecipato come direttore d’orchestra per il festival di Sanremo, quest’anno non vi parteciperà.  Vessicchio durante un’intervista rivela del perchè della sua mancata partecipazione (chissà se solo inizio che seguirà anche glia altri anni o meno) alla settantaquattresima edizione del festival della canzone italiana.

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La rivelazione amara del direttore è questa: “Quest’anno non ho lavorato per nessuno degli artisti che è stato invitato all’Ariston quindi è automatico che io non sia coinvolto nel festival”. Poi alla domanda se i fan sentiranno o meno la sua mancanza, Vessicchio minimizza così: “Non credo. È un gioco affettuoso che si è creato in rete e che poi tutti gli altri media hanno riverberato. Ci saranno altre carte in tavola, cose nuove, salterà fuori altro e… la vita va avanti”

L’appunto di Vessicchio su come la musica sia cambiata

Poi il direttore d’orchestra espone un piccolo pensiero persone su come la direzione negli anni sia cambiata, per via soprattutto della contaminazione dei computer che hanno cambiato le necessità sia dei cantanti che dei direttori d’orchestra: “L’attuale scena discografica è cambiata, molto, rispetto ad una decina di anni fa. Anche quelle competenze alle quali una azienda del settore, oppure un artista, facevano riferimento per la scelta di un arrangiatore-direttore sono cambiate”

Quasi con malinconico risentimento Vessicchio fa un appunto (potremmo dire quasi di critica) verso i nuovi maestri d’orchestra e la scelta dei cantanti di utilizzare i computer. Tanto che questi ultimi potrebbero addirittura sostituire le persone o far dirigere anche a persone che non sono specializzate: “Se il brano facesse uso di sequenza con relativo metronomo in cuffia sì, senza neanche chiederle se sa leggere la musica in generale o nel particolare quella che c’è scritta nella partitura sul leggio. Quella stessa musica che ovviamente i professori dell’orchestra devono e sanno leggere benissimo”.

Infine con una vera e propria frecciatina conclude: “Le sequenze pre-registrate salvano la faccia a tutti… Forse al teatro dell’Opera, al Regio di Parma o all’Accademia di Santa Cecilia non sarebbe così ma è chiaro che quasi nessuno dei frequentatori del podio di Sanremo si avventurerebbe in quelle zone senza la sicurezza delle proprie capacità”

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