11.3 C
Napoli
sabato, Aprile 27, 2024
PUBBLICITÀ

Berlusconi è morto, l’Italia dice addio all’ex Cavaliere degli scandali e delle imprese

PUBBLICITÀ

L’imprenditore Silvio Berlusconi è morto, una vita costellata da processi, scandali e delle imprese. Imprenditore e uomo politico italiano nacque a Milano nel 1936.

Silvio Berlusconi è morto. Lo scrive l’agenzia Ansa. Poco prima che si diffondesse la notizia anche i figli Barbara e Pier Silvio erano arrivati all’ospedale San Raffaele di Milano, dove Berlusconi era ricoverato da venerdì scorso. Presenti anche il fratello Paolo e le figlie Marina ed Eleonora. Tutti sono arrivati nel giro di pochi minuti.

PUBBLICITÀ

L’ex premier è stato ricoverato venerdì nella struttura di via Olgettina per l’esecuzione di «accertamenti programmati in relazione alla nota patologia ematologica», come si legge nel bollettino medico a firma di Alberto Zangrillo, primario della Terapia intensiva e medico personale del Cavaliere, e di Fabio Ciceri, primario di Ematologia.

 

Negli anni ’60 iniziò nel settore immobiliare e negli anni ’80 nel settore dei media come televisione ed editoria. Berlusconi entrò in politica nel 1994 dando vita al movimento Forza Italia. Grazie all’alleanza di un’alleanza di centrodestra, vinse le elezioni portandolo al governo.

Perse le successive consultazioni nel 1996 ma vinse quelle del 2001 con una nuova coalizione chiamata la Casa delle libertà. Berlusconi fu nominato presidente del consiglio del Governo. Perse poi per pochi voti le elezioni nazionali del 2006. Dal 2008 è stato nuovamente presidente del Consiglio, dimesso poi nel 2011. Dal 2009 al 2013 Berlusconi è stato presidente del partito da lui fondato Popolo della libertà e nello stesso anno ha ridato vita al movimento politico Forza Italia, di cui è presidente.

LA VITA

Era figlio di un funzionario di banca, laureatosi in giurisprudenza, iniziò la sua attività imprenditoriale nel settore edilizio e immobiliare. Berlusconi nel 1961 fondò la società Cantieri Riuniti Milanesi S.p.A. e nel 1963 la Edilnord. Tra il 1969 e il 1976 delineò il progetto e giunse alla realizzazione di due quartieri residenziali di concezione moderna, Milano 2 e Milano 3.

Ben presto avviò la diversificazione delle sue attività, che furono nel corso degli anni raggruppate in gran parte sotto il controllo di Fininvest. Società costituita nel 1978 sotto la sua presidenza.

LA TV BERLUSCONIANA

All’inizio degli anni Ottanta entrò nel settore televisivo, rilevando e trasformando la tv via cavo di Milano 2 nella prima televisione commerciale nazionale alternativa al servizio pubblico. Nacque così Canale 5 a cui veniva affiancata Publitalia, la relativa concessionaria di pubblicità. Al successo di Canale 5 seguì l’acquisizione di altre due reti: Italia 1 (1982) e Rete 4 (1984).

Le tre televisioni diedero vita a un network nazionale in grado di competere direttamente con la Rai. Nel 1991 con la conquista da parte della Fininvest della quota di maggioranza della Arnoldo Mondadori, Berlusconi divenne il primo editore italiano nel settore libri e periodici.  Oltre a essere presente nella grande distribuzione con la proprietà del gruppo Standa, poi ceduto, e nel mondo delle assicurazioni e delle gestioni finanziarie con le società Mediolanum e Programma Italia.

LA PASSIONE PER IL CALCIO

Dal 1986 al 2017 è stato proprietario della squadra di calcio A. C. Milan, della quale è stato anche presidente. Sotto la sua gestione, il club ottenne importanti successi a livello nazionale e internazionale.

LA DISCESA IN POLITICA DI BERLUSCONI

Alla fine del 1993 Berlusconi manifestò l’intenzione di dedicarsi alla politica con l’obiettivo di riaggregare lo schieramento di centro. A suo dire ormai privo dei tradizionali partiti di riferimento per effetto delle inchieste giudiziarie sul sistema delle tangenti e dei finanziamenti illeciti. La decisione di “scendere in campo” fu annunciata nel gennaio 1994.

Seguì la rapida costituzione di Forza Italia che, alleatosi nel settentrione con la Lega Nord  e nel centro-sud con Alleanza nazionale, vinse le elezioni politiche del marzo successivo. La vittoria elettorale, confermata alle elezioni europee di giugno, consacrò Berlusconi leader dello schieramento di centrodestra. Gli elettori premiarono, quindi, l’immagine dell’imprenditore di successo, percepito come estraneo ai condizionamenti della politica tradizionale, capace di comunicare, con linguaggio semplice ed efficace, grandi prospettive di sviluppo per il paese.

PRIMA VOLTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Nominato presidente del consiglio nel maggio 1994, Berlusconi costituì un governo formato da Forza Italia, Alleanza nazionale, Lega Nord e Centro cristiano democratico. L’esecutivo, subito segnato dai contrasti interni di una maggioranza eterogenea, venne messo in difficoltà dall’anomala posizione imprenditoriale del presidente del consiglio.

A dicembre il ministero fu costretto a dimettersi, in seguito alla defezione della Lega Nord, e a lasciare il posto al governo Dini, espressione della coalizione di centrosinistra. Nelle elezioni anticipate dell’aprile 1996 l’alleanza che faceva capo a Berlusconi Polo per le libertà, composto da Forza Italia, Alleanza nazionale e da altri partiti minori di centro venne sconfitta, seppure di misura, dallo schieramento di centrosinistra del Ulivo.

LE ELEZIONI EUROPEE DEL 1999

Nelle elezioni europee del giugno 1999, presentandosi in tutte le circoscrizioni con una campagna elettorale molto personalizzata, Berlusconi  ottenne, con quasi tre milioni di preferenze, un vistoso successo che contribuì all’affermazione di Forza Italia come primo partito con il 25,2% dei voti. Questa tendenza favorevole fu confermata dai risultati delle elezioni regionali dell’aprile 2000. Una personalizzazione ancora più accentuata venne messa in atto in occasione delle elezioni politiche del 13 maggio 2001, quando B. riuscì a dominare la campagna della nuova alleanza di centrodestra, la Casa delle libertà, in cui era entrata di nuovo la Lega Nord, ottenendo un importante successo.

Nominato presidente del consiglio nel giugno 2001 nei successivi cinque anni di governo gli enunciati liberali e liberisti di Berlusconi si scontravano con una crisi economica internazionale, con la necessità di mantenere un equilibrio tra le differenti posizioni politiche delle componenti della coalizione, con l’esigenza di dover chiarire la posizione di inquisito e di imputato in numerosi procedimenti penali da parte della magistratura (organo con il quale ha mantenuto alto il livello del conflitto istituzionale). Dopo la sconfitta alle regionali dell’aprile 2005 fu costretto a varare nello stesso mese un secondo gabinetto.

LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL 2006

Alla vigilia delle politiche dell’aprile 2006, per far fronte a un’evidente perdita di consensi, Berlusconi impegnò in una dura campagna elettorale in cui confermò la capacità di intuire e mobilitare i sentimenti profondi di un’ampia parte del paese. La sconfitta di stretta misura della Casa delle libertà a vantaggio della coalizione dell’Unione di centrosinistra, nonostante un certo numero di riforme varate dal suo governo e un programma elettorale che prevedeva una riduzione del peso fiscale e una serie di provvedimenti per la modernizzazione dello Stato, sottolineò la difficoltà di risolvere il problema, sollevato in sede politica e nell’opinione pubblica, del conflitto d’interessi.

A questo si sono aggiunte, in una fase congiunturale non favorevole, la sostanziale diminuzione del potere d’acquisto dei salari e la stagnazione dell’economia. Alle elezioni politiche dell’aprile 2008 il partito del Popolo della libertà, formatosi come aggregazione federativa due mesi prima, ha conseguito un significativo successo elettorale, ottenendo una larga maggioranza parlamentare che ha portato B. a guidare, per la quarta volta, il governo. Nel marzo 2009 il congresso costitutivo del Popolo della libertà lo elesse per acclamazione e all’unanimità come presidente del partito.

LA CRISI CON FINI

Nel 2010 il cofondatore del Popolo della libertà Fini uscì dal partito creandone poi uno nuovo, Futuro e libertà per l’Italia, passato all’opposizione. Nel novembre del 2011 dopo il voto alla Camera dei Deputati sul rendiconto dello Stato, approvato solo grazie all’astensione dell’opposizione. Preso atto delle difficoltà della maggioranza e a causa del grave momento di crisi finanziaria ed economica, interna e internazionale, Berlusconi si è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio. Alle elezioni politiche del 2013 il PDL anche se in coalizione con la Lega e con altre forze di centrodestra non ha raggiunto la maggioranza né alla Camera né al Senato.

BERLUSCONI E IL GOVERNO LETTA

Il partito entrò poi a far parte e a sostenere il governo Letta di larghe intese, ma durante i mesi successivi all’interno del partito si sono evidenziate delle rotture tra i filogovernativi sostenitori della linea politica di A. Alfano, diventato vicepremier e i critici verso il governo legati a Berlusconi. Il Congresso nazionale del novembre dello stesso anno sancì lo scioglimento del partito che confluì nella nuova formazione rinominata Forza Italia voluta da Berlusconi. Aderito alcuni membri filogovernativi e legati alla linea politica di A. Alfano, che hanno formato un nuovo gruppo parlamentare denominato Nuovo centrodestra. Nello stesso mese, a seguito della condanna definitiva per frode fiscale, il Senato ha approvato la decadenza di B. dalla carica di senatore.

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Fassino denunciato per il furto di un profumo, l’accusa: “Lo aveva già fatto”

Già in passato Piero Fassino sarebbe stato riconosciuto come autore di un furto nel duty free del Terminal 1 dell'aeroporto...

Nella stessa categoria