Potrebbe avere vita breve l’inchiesta sullo spaccio di droga a Pianura culminata con il blitz di due giorni fa. Il primo colpo è stato inferto dal gip Antonino Santoro che, durante l’udienza di convalida degli arresti eseguiti dagli uomini del commissariato di Pianura, ha disposto l’immediata liberazione di Luca Musto rigettando la richiesta di misura cautelare: fondamentali si sono rivelate le argomentazioni dell’avvocato del giovane, il penalista Mauro Zollo, che ha demolito le accuse a carico del suo assistito. Accuse ridimensionate anche per Marco Gaetano, Ciro Battista e Alfredo Barone (quest’ultimo difeso dall’abile penalista Paolo Gallina): anche in questo caso i loro legali sono riusciti ad ammorbidire le loro posizioni ottenendo gli arresti domiciliari nonostante le accuse a loro carico. Arresti convalidati e applicazione della misura cautelare in carcere per Antonio Luongo, Giuseppe Nocerino e Antonio Battista.
I sette erano finiti in manette durante un controllo degli agenti del locale commissariato in un appartamento in un palazzo di via Vicinale Sant’Aniello. Una volta giunti all’interno dell’appartamento, i poliziotti avevano sorpreso e bloccato i sette uomini seduti al tavolo della cucina sul quale avevano rinvenuto 1 panetto di hashish del peso di 24 grammi circa, 4 involucri della stessa sostanza del peso di 13 grammi circa, 2 involucri di cocaina del peso di 31 grammi circa, un involucro di marijuana del peso di 98 grammi circa, 57 dosi della stessa sostanza del peso di 69 grammi circa, 85 euro, diverso materiale per il confezionamento della droga, 2 bilancini di precisione, un paio di forbici e 2 coltelli con la lama intrisa di sostanza stupefacente. Ancora, 3 cartucce calibro 357 magnum e 2 macchine per il sottovuoto.
