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lunedì, Maggio 20, 2024
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Bollettino Covid Campania 15 ottobre, perché De Luca ha inserito anche gli asintomatici

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I 9 decessi specificati nel bollettino regionale dell’Unità di crisi della Campania rispetto ai numeri di Coronavirus e che si riferiscono agli ultimi 5 giorni provengono da Napoli, Benevento e dalle province di Caserta e Salerno.

Nello specifico: Una donna di 83 anni residente a Napoli; Un uomo di 79 anni di Benevento; un uomo di 62 anni di Vitulazio, in provincia di Caserta; un uomo di 57 anni di Cancello Arnone, provincia di Caserta; un uomo di 78 anni di San Cipriano d’Aversa, in provincia di Caserta. Tre invece i deceduti a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, classi 1947, 1944 e 1937. Sempre in provincia di Salerno, a Cava de’ Tirreni, è deceduto in questi giorni un 82enne.

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Sono 278 i nuovi positivi a Napoli rilevati dall’Asl Napoli 1 Centro. Di questi, 247 individuati dall’Unità di Continuità Assistenziale di cui 62 tamponati su richiesta del medico curante (41 con pochi sintomi, 21 sintomatici). Altri due dopo screening privato, un altro riguarda un contatto stretto di una persona già scoperta positiva, tre contatti stretti di positivi in ambito scolastico, quattro dopo screening su personale sanitario ospedaliero e altri 21 per i quali si sta ricostruendo l’origine del contagio. I tamponi effettuati sono 3221 con una percentuale di positivi dell’8,63% in diminuzione rispetto ai giorni precedenti. Al Covid Center dell’Ospedale del Mare cresce passano da 5 a 6 i posti occupati in terapia intensiva mentre cala da 30 a 29 il numero dei ricoverati in degenza. Al Loreto Mare restano 40 i posti occupati in degenza, 10 quelli in sub intensiva. In Campania gli attuali positivi sono 13244. In isolamento domiciliare si trovano 12416 persone, 762 ricoverati con sintomi e 66 in terapia intensiva. Questi dati sono forniti dal Ministero della Salute. Intanto il direttore generale Ciro Verdoliva ha annunciato che da martedì prossimo i tamponi per i cittadini di Napoli città saranno effettuati soltanto su richiesta del medico curante. “Da martedì 20 p.v. – recita una nota dell’Asl Napoli 1 Centro- la postazione del Frullone sarà dedicata esclusivamente a realizzare i tamponi dei cittadini residenti (o domiciliati) nella città di Napoli che saranno segnalati dal proprio Medico di Medicina Generale o Pediatria di Libera Scelta. Sempre da martedì un messaggio sms raggiungerà l’assistito (o i genitori in caso di minori) con l’indicazione del giorno e della finestra oraria nella quale dovrà recarsi per sottoporsi al tampone (in caso di sospetto asintomatico) oppure un USCA (Unità Speciale Continuità Assistenziale) si recherà presso il luogo di residenza; un successivo messaggio (questo servizio è già attivo da oggi per chi si sta già sottoponendo a tampone) entro le 12/24 ore dal tampone sarà inviato per comunicarne l’esito con le relative indicazioni inerenti il risultato (positivo o negativo)”.

Dopo il record di ieri, la curva del contagio raggiunge un altro picco, superando il muro dei mille casi al giorno per la prima da febbraio, quando l’epidemia cominciò a mietere vittime anche in Campania. Il bollettino delle ultime 24 ore diramato dall’unità di crisi regionale è impietoso: ci sono 1.127 nuovi positivi su 13.780 tamponi effettuati, 309 in più di ieri ma con 2.384 tamponi in più effettuati. I casi sintomatici sono 72; quelli asintomatici sono 1.055. Dopo il record di settembre, con 5.717 contagi registrati, più della somma dei positivi di febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno e luglio, il mese di ottobre comincia dunque con una clamorosa fiammata del virus: 9.031 tamponi positivi in 15 giorni.

Censis, Gli italiani e il Covid, impauriti ma pronti a nuova ondata

Gli italiani d’accordo con l’obbligo della mascherina da indossare ovunque sono l’80% del totale (il dato sale all’86% tra le donne). Più favorevoli al Centro (85,6%) e al Sud (83,1%), meno al Nord-Ovest (78%) e al Nord-Est (71,6%). In particolare, tre lavoratori su quattro vogliono mascherine obbligatorie ovunque, anche in azienda, pena un’ammenda per i contravventori. Più favorevoli sono i dirigenti (84,2%) e i laureati (80,7%). Questi sono alcuni dei risultati dell’instant report Censis-Eudaimon “Lavorare durante e dopo il Covid-19: perché è importante il welfare aziendale”, realizzato dal Censis in collaborazione con Eudaimon, leader nei servizi per il welfare aziendale, con il contributo di Credem, Edison e Michelin.

 Pronti alla seconda ondata.

L’83,7% degli italiani è pronto ad affrontare l’emergenza sanitaria e le restrizioni a cui da tempo si preparavano. Per il 66,1% la propria Regione è pronta (il dato aumenta all’83,2% nel Nord-Est e scende al 65,1% nel Sud e nelle isole, al 64,4% nel Centro, al 56,4% nel Nord-Ovest). Per il 55,1% il Governo è pronto (il 54,1% tra i giovani, il 62,8% tra gli anziani). E per il 63,1% dei lavoratori è pronta la propria azienda. Paura sì, ma stavolta niente “effetto sorpresa” dal virus. Alla seconda ondata gli italiani si sono preparati psicologicamente e materialmente, anche dentro le aziende.

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