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sabato, Aprile 27, 2024
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Uccide il marito con 18 coltellate e si costituisce: “Mi tradiva con donne e trans”

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Omicidio a Bussolengo, in provincia di Verona, dove un uomo di 37 anni, Francesco Vetrioli, è stato ucciso a coltellate dalla moglie, Edlaine Ferreira, donna di 36 anni di origine brasiliana, che si è costituita circa 10 ore dopo l’omicidio.

L’uomo, autotrasportatore, è stato assassinato nella loro abitazione situata nel centro di Bussolengo. I due si erano sposati da poco più di 3 mesi, il 2 aprile scorso. Non avevano figli.

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Francesco Vetrioli ucciso con 18 coltellate

Edlaine Ferreira è ora in stato di fermo in carcere a Montorio dove il 22 luglio affronterà l’udienza di convalida davanti alla gip. Il pm l’accusa di aver tolto la vita al coniuge, originario di Verona, “colpendolo in camera da letto, mentre questi dormiva, con un martello da carpentiere al cranio per 4 volte e poi con un coltello per 18 volte al torace ed alla schiena”.

Il movente di Edlaine Ferreira

Il delitto, secondo quanto ricostruito, è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì. La donna si è presentata alla caserma locale dei carabinieri confessando il delitto. Agli agenti avrebbe riferito che il marito la picchiava e la tradiva ripetutamente. Su Il Corriere del Veneto (che riporta la foto della coppia), vegnono riportate le parole di Edlaine Ferreria: “Ieri sera attorno alle 23 circa ero a casa da sola, allora gli ho telefonato e gli ho chiesto dove fosse e mi ha detto che si stava fermando in banca e poi sarebbe tornato. Quando è rincasato abbiamo iniziato a litigare perché pensavo che poco prima mi avesse mentito”. A detta sua, il marito Francesco le ripeteva “sempre che non ho i documenti, che non ho nessuno perché anche mio padre era morto, e che al mondo mi rimaneva solo lui quindi ero costretta a fare quello che mi diceva”.

Sui presunti tradimenti da parte di Vetrioli: “Una volta gli ho guardato il telefono, ho visto che scambiava messaggi relativi a prestazioni sessuali con trans e altre donne. In quella circostanza gli ho detto che se era gay poteva lasciarmi stare e andarsene. Lui si è arrabbiato tantissimo, mi afferrato la testa e l’ha sbattuta contro il muro”.

“Era un uomo geloso e violento, non mi lasciava uscire di casa se non insieme a lui, se uscivo di casa da sola e non gli davo tutti i dettagli di dove ero stata e con chi, si arrabbiava e mi picchiava” spiega ancora Ferreira.

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