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venerdì, Aprile 19, 2024
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Calci e pugni in faccia e naso rotto: medico picchiato al pronto soccorso in ospedale a Napoli

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Un chirurgo è stato picchiato la scorsa notte a Napoli mentre stava svolgendo la consulenza in pronto soccorso all’ospedale San Giovanni Bosco. La vittima, una donna, a causa della violenza subita avrà una convalescenza di almeno 30 giorni per un trauma facciale. Ad aggredirla sarebbero state alcune donne che si erano introdotte nel pronto soccorso aggirando i divieti.

“L’aggressione di questa notte è un gesto vile e indegno. Ho sentito la dottoressa e le ho personalmente garantito che l’azienda è e sarà al suo fianco anche in tribunale. Niente può giustificare quanto accaduto, un fatto che al di là del trauma fisico ed emotivo cagionato, mette a rischio l’assistenza”, ha commentato il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. “Chi ha aggredito la dottoressa – ha aggiunto Verdoliva – ha aggredito ciascun medico, ciascuna infermiera e operatore dell’Asl Napoli 1 Centro, ma soprattutto ha tolto ad altri pazienti il diritto di essere assistiti”.

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«Quando ho chiesto gentilmente ai parenti di attendere fuori la stanza per permettere a noi sanitari di svolgere la visita sono cominciati gli insulti – spiega Adelina Laprovito da 22 anni chirurgo specializzato – quindi ho chiamato
la guardia giurata chiedendo di sgomberare la sala, ma mi è stato detto che c’era una disposizione che consentiva ai parenti di restare vicino agli ammalati». «Non mi risulta questa disposizione ma, a quel punto, mi hanno insultata con a parolacce e minacce di morte e percosse». La chirurga è stata prima strattonata, poi presa a calci e pugni tanto da riportare la frattura del setto nasale.

«Ho chiamato i carabinieri che sono intervenuti subito e hanno identificato quelle persone ma non ho lasciato l’ospedale perché stavo seguendo altri pazienti – continua Adelina – ho denunciato l’episodio ma non per paura, il mio sdegno è la mancanza di sicurezza e la rassegnazione dei colleghi».

L’associazione Guardie particolari giurate ha espresso solidarietà nei confronti della dottoressa. «Chiediamo luce sulla vicenda in particolare modo difendendo l’operato della guardia particolare giurata che forse ha agito nella concitazione dei fatti – ha dichiarato Giuseppe Alviti, presidente dell’associazione – esprimiamo massima vicinanza all’ennesima vittima di violenza contro i sanitari».

«L’aggressione di questa notte è un gesto vile e indegno – tuona Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1-ho sentito la dottoressa e le ho personalmente garantito che l’azienda è e sarà al suo fianco anche in tribunale». «Niente può giustificare quanto accaduto, un fatto che al di là del trauma fisico ed emotivo cagionato, mette a rischio l’assistenza», commenta il manager. A causa della violenza subita, il medico avrà una convalescenza di almeno 30 giorni per il grave trauma facciale subito, si legge nella nota stampa dell’Asl, fatto che inevitabilmente influirà sull’assistenza in modo significativo. «Chi ha aggredito la dottoressa – aggiunge Verdoliva – ha aggredito ciascun medico, ciascuna infermiera e operatore dell’Asl Napoli 1 Centro, ma soprattutto ha tolto ad altri pazienti il diritto di essere assistiti».

«La direzione generale dell’Asl è pronta a reagire di conseguenza a queste aggressioni – sottolinea Verdoliva – ha già avviato una verifica interna volta a ricostruire quanto accaduto e a comprendere come le donne protagoniste dell’aggressione si siano introdotte – sembra addirittura “autorizzate” – in pronto soccorso aggirando i divieti tassativi introdotti proprio a garanzia degli operatori». «Se qualcuno crede ancora di poter dettare legge al San Giovanni Bosco o di poter ignorare le disposizioni dettate dalla direzione generale si sbaglia – aggiunge il manager che ha richiesto una relazione dettagliata sull’accaduto – finché io sarò direttore generale di questa Asl l’ospedale San Giovanni Bosco sarà al servizio solo dei pazienti e non tollererò che il personale medico e infermieristico sia ostaggio di nessuno».

«Il ripristino della legalità è stato avviato e non è più possibile ritornare indietro-si conclude la nota di Verdoliva – è nostra intenzione dimostrare che siamo donne e uomini pronti a riprenderci la dignità per troppe volte calpestata e guadagnare, in campo, la fiducia dei cittadini. Abbiamo davanti una grande sfida ma anche l’incrollabile determinazione di per vincerla».

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