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sabato, Aprile 27, 2024
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Rapina a Casavatore con kalashnikov contro i bambini, preso il terzo bandito

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Ancora unarresto nell’ambito delle indagini sulla rapina avvenuta nel ristorante ‘Un Posto al Sole’ di Casavatore il 9 ottobre 2021, quando uomini armati di kalashnikov fecero irruzione nel locale puntando le armi contro i clienti, incuranti della presenza di diversi bambini. Si tratta del 23enne di Scampia Antonio Silvestri, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli Nord ed eseguita dai Carabinieri della compagnia di Casoria e della stazione di Casavatore. La sera del 9 ottobre 2021, alle 22.45, due uomini con volto coperto, con guanti e armati di fucile sovrapposto e un kalashnikov, hanno fatto irruzione nel locale mentre un terzo complice Ii attendeva all’esterno dell’esercizio a bordo di uno scooter. I rapinatori, incuranti della presenza di minori tra i commensali, puntando le armi contro le vittime, tra cui un bambino di 3 anni, si sono impossessati di orologi e monili, sia di alcuni clienti che dello stesso proprietario dell’attività commerciale, per poi darsi successivamente alla fuga.

Gli altri due rapinatori già fermati e condannati

Le indagini hanno già portato all’emissione di un decreto di fermo nei confronti di tre soggetti dediti alla commissione di rapine mediante l’uso di armi, eseguito dai Carabinieri il 22 novembre 2021. Due dei tre rapinatori arrestati risultavano coinvolti nella rapina al ristorante di Casavatore, in particolare l’uomo entrato nel locale con il kalashnikov e il soggetto che aveva svolto il ruolo del cosiddetto «filatore», indicando ai complici le vittime da rapinare. Entrambi sono stati già condannati in primo grado rispettivamente a 10 e 8 anni di reclusione (leggi qui l’articolo). Si tratta di Marco Giardino e Antonio Silvestro (quasi omonimo del ragazzo arrestato oggi).  Le indagini sono proseguite con l’obiettivo di identificare il terzo soggetto, il rapinatore entrato nel ristorante armato di un fucile sovrapposto a canne mozze. Attraverso intercettazioni telefoniche, le analisi di tabulati telefonici dei sistemi di videosorveglianza e gli accertamenti tecnici finalizzati ad esaltarne le caratteristiche fisiche, si è giunti ad effettuare una perquisizione nell’abitazione del 23enne, che ha consentito di trovare e sequestrare gli indumenti indossati dal terzo rapinatore.

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